Expo 2015, ok dei privati per i terreni

In extremis è arrivato il sì di Fondazione Fiera Milano e gruppo Cabassi alla cessione delle aree dove sorgerà l'Expo del 2015. Gli organizzatori della manifestazione sono attesi al Bie lunedì.

Autore: Irene Canziani

Dopo mesi di incertezza, pare finalmente risolta la questione dei terreni su cui sorgerà l'Expo 2015. Nell'ultimo giorno utile, Fondazione Fiera Milano e il gruppo Cabassi hanno infatti dato il loro assenso alla proposta formulata venerdì scorso dal sindaco di Milano Letizia Moratti: i terreni verranno messi a disposizione in modo incondizionato, con decorrenza immediata e sino al diciottesimo mese successivo alla conclusione della manifestazione.
I due soggetti hanno inoltre espresso la loro disponibilità al finanziamento delle infrastrutture e delle opere di urbanizzazione necessarie per l'Expo.
Ma cosa succederà quando l'Expo sarà conclusa? Anche questo aspetto, fondamentale, è stato messo in chiaro tra le parti. Le aree sulle quali verranno localizzate "le opere di interesse pubblico e generale", ovvero gli edifici permanenti e le infrastrutture (circa il 57% dell'area totale), verranno "cedute a titolo di anticipazione delle cessioni dovute a standard urbanistico"; invece, le aree interessate da strutture e costruzioni temporanee (i padiglioni e le aree espositive delle varie nazioni, pari a circa il 43% dell'area totale) torneranno ai rispettivi proprietari in base al diritto di superficie.
"Aderire alla richiesta del commissario straordinario di Expo 2015 Letizia Moratti -  ha spiegato Giampiero Cantoni, presidente della Fondazione Fiera Milano in un intervento riportato da MF- è stata la soluzione più idonea, perchè garantisce contemporaneamente l'interesse pubblico complessivo di tutti gli attori istituzionali coinvolti e evita un impatto negativo sul patrimonio e sul conto economico della Fondazione".
Ora, gli organizzatori di Expo sono pronti a presentarsi al Bie nella giornata di lunedì.

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