Al di fuori degli ambienti direttamente coinvolti fin dalle prime fasi sperimentali,
la tecnologia Rfid non è ancora tra le più conosciute, ma le premesse perché nel giro di pochi anni estenda il proprio raggio d'azione su vasta scala con importanti ripercussioni sui processi e sui sistemi IT ci sono tutte.
Attualmente,
uno dei nodi ancora da risolvere è il costo più che delle applicazioni, delle singole
etichette intelligenti, troppo elevato perché possano essere applicate a oggetti di valore limitato. Oltre che dalle economie di scala, la ricerca di una soluzione va in direzione dello sviluppo tecnologico e
BlueH Technology ha raggiunto risultati interessanti.
Grazie alla
partnership con la coreana Exax, è ora
disponibile sul mercato un nuovo processo di stampa capace di abbattere i costi di produzione dei tag Rfid. La tecnologia sviluppata da Exax si basa su una so
fisticata pasta conduttiva che permette la produzione di etichette con frequenza HF e UHF attraverso un particolare processo di stampa. Questo metodo, rispetto a quello tradizionale per incisione chimica, garantisce un
processo produttivo più semplice e a costi minori. Le caratteristiche di questa pasta conduttiva, ne permettono infatti la stampa direttamente su carta, tessuto, poliestere e poliammide, con resistenza anche a elevate temperature.
Oltre ai consueti campi d'applicazione come la
logistica, la filiera produttiva, il controllo accessi, l'antitaccheggio, è possibile sfruttare le caratteristiche di tale pasta conduttiva per applicazioni quali
celle fotovoltaiche, apparecchiature telefoniche, pannelli touch-screen.