Il parere di Passepartout
Risponde Rudy Ricci, Direttore R&S area Horeca Retail di Passepartout
Autore: Redazione ImpresaCity
1 – Quanto è determinante la digital transformation nel settore dei beni di consumo?
Quando si cerca di rappresentare l’impatto della digital transformation sui vari settori, è sempre più facile pensare a mercati dove la digitalizzazione del prodotto ha portato a modelli di business disruptive, come per esempio Spotify nella musica o Netflix per la distribuzione di film e contenuti video. Nel retail, invece, il necessario trasferimento fisico dei beni ha spesso portato a sottovalutare l’impatto del digitale sul mercato o a confinarlo esclusivamente al comparto delle vendite online.
In Passepartout crediamo fortemente nell’omnichannel journey del consumatore moderno, un processo fortemente digitalizzato che porta l’acquirente a informarsi sul prodotto, fino a saperne più degli stessi assistenti alla vendita e ad aspettarsi, una volta attivato il touchpoint fisico, di continuare la stessa esperienza con il brand, in profonda interconnessione tra mondo online e offline.Questo modello comportamentale non può più essere ignorato, così come dimostrato anche dalle recenti scelte di alcuni giganti del web, che hanno deciso di realizzare store fisici, fortemente connessi con l’esperienza d’acquisto e i valori del brand riscontrabili online.
2 – Qual è l’impatto nell’ambito del retail o della GDO delle nuove piattaforme digitali?
Non solo cloud e big data, ci sono una serie di tecnologie di customer engagement, che già a partire dal 2020 diventeranno di normale amministrazione per i grandi player del retail e che di conseguenza spingeranno noi vendor, insieme al nostro canale, a una corsa all’integrazione di dispositivi hardware in connessione con il gestionale. Su questo fronte i nostri clienti stanno riscontrando notevoli vantaggi nella possibilità di integrare un app per dispositivi mobili al gestionale con la quale inviare messaggi o notifiche personalizzate a determinate categorie di utenti.
Quando si cerca di rappresentare l’impatto della digital transformation sui vari settori, è sempre più facile pensare a mercati dove la digitalizzazione del prodotto ha portato a modelli di business disruptive, come per esempio Spotify nella musica o Netflix per la distribuzione di film e contenuti video. Nel retail, invece, il necessario trasferimento fisico dei beni ha spesso portato a sottovalutare l’impatto del digitale sul mercato o a confinarlo esclusivamente al comparto delle vendite online.
In Passepartout crediamo fortemente nell’omnichannel journey del consumatore moderno, un processo fortemente digitalizzato che porta l’acquirente a informarsi sul prodotto, fino a saperne più degli stessi assistenti alla vendita e ad aspettarsi, una volta attivato il touchpoint fisico, di continuare la stessa esperienza con il brand, in profonda interconnessione tra mondo online e offline.Questo modello comportamentale non può più essere ignorato, così come dimostrato anche dalle recenti scelte di alcuni giganti del web, che hanno deciso di realizzare store fisici, fortemente connessi con l’esperienza d’acquisto e i valori del brand riscontrabili online.
2 – Qual è l’impatto nell’ambito del retail o della GDO delle nuove piattaforme digitali?
Non solo cloud e big data, ci sono una serie di tecnologie di customer engagement, che già a partire dal 2020 diventeranno di normale amministrazione per i grandi player del retail e che di conseguenza spingeranno noi vendor, insieme al nostro canale, a una corsa all’integrazione di dispositivi hardware in connessione con il gestionale. Su questo fronte i nostri clienti stanno riscontrando notevoli vantaggi nella possibilità di integrare un app per dispositivi mobili al gestionale con la quale inviare messaggi o notifiche personalizzate a determinate categorie di utenti.
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