Data

12 Maggio 2020
Dalle ore 11:00 alle ore 12:00

Con la partecipazione di

Marco Sorrenti, Security Engineer, Check Point Software Technologies Italia
Ivan Roattino, Business Development Manager Security, Lutech
Barbara Torresani, Giornalista G11Media

Nell’era digitale le organizzazioni interessate a ottimizzare i processi aziendali e a ridurre i costi tendono a orientarsi sempre più verso applicazioni cloud e soluzioni Software-as-a-Service (SaaS), in grado di garantire maggiore flessibilità, scalabilità e facilità di utilizzo rispetto alle tradizionali applicazioni IT on premise. Ma come le soluzioni on premise, anche quelle in cloud vanno messe in sicurezza, e richiedono soluzioni di cybersecurity ad hoc, perché quelle tradizionali non sono adatte per il cloud.

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Le sfide
Sebbene il valore del modello ‘as a Service’ rispetto a quello tradizionale on premise sia sempre più riconosciuto dalle organizzazioni, il tema della sicurezza permane centrale e critico. Il livello di attenzione deve essere ancora più alto rispetto ai tradizionali approcci di sicurezza del passato. Le applicazioni Saas infatti sono per loro natura:
  • Esposte: richiedono semplicemente che una connessione a internet sia accessibile da qualsiasi dispositivo, luogo e utente
  • Fornite come un servizio esterno: pertanto non possono integrare i controlli di sicurezza esistenti e fornire visibilità dei rischi in base alle necessità
  • Dotate di sicurezza minima integrata: molto spesso sono dotate solo di una sicurezza predefinita minima che consente la condivisione di file senza restrizioni e la consegna di malware

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Il SaaS nel mirino del cybercrime
In un mondo in cui i dati rappresentano la nuova materia prima dell’Era Digitale, la loro protezione nelle applicazioni SaaS diventa un ‘must’ per tutte le organizzazioni. Le violazioni della sicurezza in ambito SaaS sono all’ordine del giorno e il fenomeno sembra non arrestarsi: il 90% delle violazioni dei dati SaaS è relativo ad attacchi mirati.
Ancora una volta l’anello debole della catena è rappresentato dall’elemento umano: il 50% delle violazioni avviene infatti attraverso l'acquisizione degli account SaaS dei dipendenti. L'hackeraggio nelle applicazioni SaaS e l'acquisizione degli account SaaS dei dipendenti è uno dei metodi preferiti per sottrarre dati aziendali, denaro e processi aziendali.

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CloudGuard SaaS: la riposta alle minacce SaaS
Per la protezione da minacce SaaS, Check Point mette in campo CloudGuard SaaS – un servizio cloud che previene gli attacchi contro le aziende che utilizzano applicazioni SaaS, in grado di:
  • impedire a malware e minacce zero-day di attaccare gli utenti
  • bloccare i sofisticati attacchi phishing sugli account Office365 e Gmail
  • elimina la minaccia SaaS bloccando i reindirizzamenti degli account
  • fornire visibilità istantanea delle attività SaaS non autorizzate
  • proteggere i file condivisi e i dati aziendali sensibili

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