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Appian: agilità e innovazione sono i principali fattori di crescita oggi

Nello scenario attuale tra pandemia e recessione, una ricerca analizza l’esperienza sul campo dei responsabili IT, analizzando nel dettaglio le esigenze necessarie per affrontare le condizioni previste nel 2023

Autore: e. b.

L’evento Appian Europe 22 di metà novembre a Londra è stato anche l’occasione per illustrare una ricerca riguardante l’esperienza sul campo dei responsabili IT, fotografata analizzando nel dettaglio i principali fattori di crescita per le aziende nello scenario attuale. Non a caso, Michael Beckley, Cofounder e CTO di Appian, l’ha citata nel suo keynote all’evento, sottolineando che "la pandemia ha costretto le aziende a innovare rapidamente i propri processi, ad aumentare l'automazione e ad assorbire nuove tecnologie, e le organizzazioni che continueranno a investire in innovazione e agilità guidate dall'IT saranno più pronte ad affrontare le difficili condizioni economiche previste per il 2023".

Nel dettaglio, la ricerca “Dall’accelerazione alla recessione: perché l’empowerment degli sviluppatori è fondamentale per l'innovazione in azienda”, è stata condotta a ottobre da Censuswide su 1.510 persone tra sviluppatori e ingegneri informatici di cinque Paesi: in Italia sono state coinvolte 256 persone, in Francia e Paesi Bassi 252, mentre in Germania, Spagna e Regno Unito ne sono state interviste 250 per ciascun Paese.


Michael Beckley, Cofounder e CTO di Appian

Entrando nel vivo delle risultanze della ricerca, il 73% dei developer italiani sostiene che la propria organizzazione sta già spostando l'attenzione da progetti di innovazione a iniziative di riduzione dei costi, il che potrebbe arrestare l’accelerazione impressa dalla pandemia all'introduzione rapida di nuove tecnologie e soluzioni. Questo spostamento del focus nelle strategie aziendali potrebbe avere implicazioni negative per la crescita e la trasformazione tecnologica delle imprese in un momento in cui l’agilità e le nuove idee dovrebbero invece essere incoraggiate.

Non solo: l’81% degli intervistati in Italia ha dichiarato di temere che la transizione dalla pandemia alla recessione vedrà le aziende congelare i budget e gli organici IT, aumentando il ritardo nello sviluppo dell’IT e rallentando gli sforzi di digitalizzazione e modernizzazione delle imprese.

Questo dato è in contrasto con i progressi compiuti quando la pandemia richiedeva un'azione rapida e nuovi approcci all'innovazione di business. Più di quattro quinti (82%) degli intervistati in Italia afferma che gli ultimi due anni hanno accelerato notevolmente l'attenzione della loro azienda verso la trasformazione d’impresa guidata dall'IT. Al tempo stesso, tre quarti (77%) degli intervistati afferma di avere ora voce in capitolo nelle decisioni strategiche per il business, ma le aziende che non riescono a sfruttare l'accresciuta influenza degli sviluppatori rischiano di veder diminuire i ritorni.

Alla domanda sulle conseguenze del congelamento dei budget IT e dell'organico, le quattro principali ricadute menzionate dagli sviluppatori italiane sono state: l'azienda diventerebbe progressivamente più frammentata e isolata (49%); rischierebbe di essere meno competitiva (44%); avrebbe maggiori probabilità di incontrare difficoltà nel tentativo di capitalizzare le nuove opportunità di crescita (48%) e assisterebbe ad una crescita del turnover del personale IT (48%).

La ricerca mirava anche a capire come gli sviluppatori e i software engineer europei percepiscono la capacità delle loro organizzazioni di innovare in queste condizioni di mercato e l'impatto che sono in grado di avere sul processo decisionale di fronte all'incertezza. Gli intervistati in Italia hanno individuato tra i quattro principali fattori critici di crescita, a fronte di condizioni economiche difficili, la capacità dell’azienda di sfruttare nuove tecnologie e piattaforme (43%), la varietà nella forza lavoro (40%), il mantenimento dell'attenzione sulla missione principale (38%) e la capacità di investire sulle giuste opportunità e sulla formazione (38%). Quando si tratta di decisioni guidate dalla tecnologia, i risultati della ricerca Appian evidenziano una necessità fortemente sentita di migliorare la collaborazione e la comprensione reciproca.

Un terzo (39%) degli sviluppatori in Italia afferma che troppi silos all'interno dell'organizzazione impediscono una piena comprensione dell'utilizzo dell'IT. Quattro su dieci (43%) affermano che le controparti di business ritengono più rapido rivolgersi direttamente ai fornitori IT per ottenere soluzioni, piuttosto che coinvolgere i team IT all'interno dell'azienda. Per superare queste sfide, otto sviluppatori su dieci (81%) in Italia si dichiarano convinti che la forza lavoro di domani dovrà includere più professionisti IT esperti di business e più professionisti del business esperti in IT se le organizzazioni vogliono essere in grado di gestire e crescere con successo attraverso il cambiamento.

Infine, i decisori IT ritengono che la tecnologia possa aiutare le aziende a diventare più efficienti in un momento in cui si cerca di fare di più con meno. Quasi la metà degli intervistati ritiene che tecnologie come lo sviluppo low-code e l'intelligenza artificiale/machine learning possano aiutare a risolvere le sfide in termini di risorse e di coinvolgimento del business che l'IT si trova ad affrontare (rispettivamente 35%, 30% e 32%), aiutando le organizzazioni ad adattarsi al cambiamento e a svolgere il lavoro più velocemente.

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