Torna alla HomePage

Ricerca e PNRR: 750 milioni per progetti di interesse nazionale

Partito il bando per il finanziamento alla ricerca in campo scientifico e umanistico, con un'attenzione speciale alla collaborazione tra enti e ricercatori

Autore: Redazione ImpresaCity

Si potranno presentare da domani le proposte per progetti di ricerca - per la precisione, tecnicamente, Progetti di rilevante interesse nazionale (PRIN) - che intendono sfruttare quasi 750 milioni di euro di finanziamenti messi in campo dal MUR, grazie anche al PNRR. Un dettaglio interessante: quasi un terzo di questi fondi è destinato a progetti presentati da professori o ricercatori "giovani" (con meno di 40 anni, cioè).

"Con questo nuovo bando PRIN vogliamo incentivare i giovani a sviluppare ambiziosi progetti di ricerca di base", spiega il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. Ma anche, secondo tra l'altro le linee guida del PNRR, "promuovere il sistema nazionale della ricerca, rafforzare le interazioni tra università ed enti di ricerca" e "favorire la partecipazione italiana" alle iniziative di ricerca e innovazione dell’Unione Europea.Il Ministero ha messo sul piatto poco più di 749 milioni di euro, suddividendoli in tre macrosettori di ricerca. Agli ambiti delle scienze della vita - Life Sciences - e delle scienze "dure" - Mathematics, physical sciences, information and communication, engineering, universe and earth sciences - vanno quasi 260 milioni di euro ciascuno, di cui quasi 78 allocati per i progetti dei giovani ricercatori. Al terzo ambito, più umanistico, delle Social Sciences and Humanities vanno 222 milioni di euro, di cui circa 67 assegnati ai progetti presentati da chi ha meno di 40 anni alla data del bando.

Ciascun progetto, di durata biennale, deve prevedere un finanziamento massimo di 250 mila euro e almeno due unità di ricerca (tecnicamente: "soggetti italiani pubblici o privati le cui finalità principali consistano nello svolgere attività di ricerca"). Quest'ultima condizione nasce proprio per rafforzare le interazioni tra università ed enti di ricerca.

Torna alla HomePage