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PNRR: nasce il Polo del turismo digitale

Pronti 114 milioni di euro per creare un hub digitale dove l'intero ecosistema turistico italiano possa promuovere la propria offerta. Ma basterà?

Autore: Redazione ImpresaCity

Il turismo è un settore chiave dell'economia italiana ma è stato anche uno dei più colpiti, per ovvie ragioni, dalla pandemia. L'online è ovviamente un canale che permette di valorizzare le offerte turistiche e di hospitality, solo che in questo ambito non è mai stata messa in atto una strategia unitaria ed integrata di comunicazione e promozione. A parte qualche iniziativa sporadica e di poco successo (ricordate le infinite polemiche su italia.it di Enit?), enti locali e operatori grandi e piccoli si muovono in ordine sparso. Sono i possibili "consumatori" - i turisti - a dover tirare le fila del turismo digitale italiano.

Tra le varie iniziative collegate al PNRR c'è anche l'idea di migliorare questo scenario per favorire, grazie al web e al digitale, la ripartenza del settore turistico. In pratica, il progetto prevede un investimento di 114 milioni di euro per creare il Polo del turismo digitale, ossia un hub digitale "che permetta all'intero ecosistema turistico di valorizzare, integrare e promuovere la propria offerta". La somma stanziata serve per le componenti infrastrutturali e lo sviluppo di servizi digitali di base per le imprese turistiche.

I piani del Ministero del Turismo prevedono di non buttare proprio tutto quello che è stato fatto per italia.it. Una delle direttrici di sviluppo è proprio migliorarlo - si spiega - "integrandolo con maggiori informazioni, ampliando i servizi a disposizione del visitatore e delle guide turistiche, creando contenuti tematici rivolti a specifiche persone sviluppando target di nicchia e migliorando la visibilità con i canali social". Non grandi obiettivi, vien da dire, considerato che il portale di Enit è poco più che una superficiale guida turistica di base.

Ci si aspetta molto di più da altre linee di intervento. Il Ministero intende promuovere "l’adozione di modelli di intelligenza artificiale per analizzare i dati sui flussi turistici", il che potrebbe costituire la base per iniziative mirate. Che però sono ancora tutte da definire. E soprattutto si punta allo sviluppo di "un sistema informativo per la promozione e gestione delle attività turistiche". Qui conta la massa critica, ovviamente, e l'obiettivo indicato è quantomeno conservativo: entro dicembre 2024 dovrà essere coinvolto almeno il 4% degli operatori turistici italiani.

Si tratta di hotel, tour operator, imprese, attività di prenotazione e pianificazione degli itinerari, biglietterie e via dicendo. Secondo il Ministero del Turismo di realtà del genere in Italia ce ne sono mezzo milione. Il 4% rappresenterebbe quindi circa 20 mila entità, di cui circa un terzo nelle intenzioni dovrebbe essere ubicato al Sud. Un'offerta percentualmente limitata ma numericamente ricca, resta poi da vedere quanto il nuovo hub digitale sarà più utile - perché è qui che si gioca tutto, sull'utilità - rispetto ai servizi turistici online che già ci sono da tempo.

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