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IBM: il CIO è sempre più al centro delle strategie

Uno studio rivela che oggi i Chief Information Officer sono determinanti per lo sviluppo strategico e organizzativo nelle aziende che puntano di più sulla tecnologia

Autore: Redazione ImpresaCity

Il ruolo del CIO è sempre più determinante per lo sviluppo strategico e organizzativo nelle realtà che puntano maggiormente sulla tecnologia. Lo rivela uno studio dell’IBM Institute for Business Value (IBV), dove è anche indicato che i CEO intervistati ritengono che i prossimi anni potrebbero porre sfide per altre funzioni della C-Suite: in particolare, i ruoli tecnici, come CIO e CTO, lo saranno a un tasso più del doppio rispetto a CMO, CHRO o qualsiasi altra posizione, esclusi CFO e COO.

Lo studio  "The CIO Revolution", condotto in collaborazione con Oxford Economics intervistando 2.500 CIO provenienti da oltre 45 aree e 29 settori, ha anche rivelato le sfide critiche che i CIO stanno affrontando e ha fornito raccomandazioni per aiutare a superare tali sfide facendo leva su agilità, innovazione e crescita per le proprie organizzazioni.

Molti CIO intervistati hanno sottolineato l'importanza dei dati e dell'automazione per abbattere i silos e creare nuovi flussi di valore. È cresciuto del 560%, rispetto a due anni fa, il numero dei CIO intervistati che segnalano un'elevata maturità nei flussi di lavoro abilitati all'AI. Inoltre, il 37% dei CIO intervistati cita l'automazione dei processi quale leva in grado di influire positivamente nelle organizzazioni. Secondo lo studio, le aree in cui vi è una maggiore automazione sono quelle dell'IT (40%), della finanza (35%) e della produzione (35%)

ibm cio

Il cloud ibrido è un presupposto indispensabile per i progetti basati sull'intelligenza artificiale. I CIO hanno dichiarato un’elevata introduzione del cloud nei propri progetti, con un aumento del 700% rispetto al 2019. Molti CIO fanno ricorso alla tecnologia anche per affrontare gli obiettivi aziendali nell’area della sostenibilità: il 42% dei CIO intervistati si aspetta che la tecnologia abbia un impatto significativo sulla sostenibilità nei prossimi tre anni.

Non solo: il CIO sempre più spesso funge “da ponte” con le altre funzioni aziendali, per la capacità di creare connessioni in grado di soddisfare le necessità tecnologiche e di riorganizzare le risorse, per promuovere agilità ed efficienza. Tuttavia, se si considera il ristretto ambito IT, solo 4 CIO su 10 intervistati riferiscono di interagire frequentemente con i CTO, nonostante una collaborazione efficace possa portare benefici anche al business.

Questa mancanza di connessione può avere impatti significativi: se CIO e CTO utilizzano dati e intelligenza artificiale per diversi casi d’uso senza che vi sia un coordinamento tra cultura, processi e strumenti, l'organizzazione potrebbe non avere la visione interaziendale e la capacità necessaria per gestire opportunamente i dati critici.

Da notare che l'83% dei CIO intervistati afferma di aver implementato strategie di lavoro remoto, ma solo il 23% si aspetta che i cambiamenti generati dalla nota pandemia in questo ambito possano affermarsi nel tempo. Al contrario, quasi due dipendenti su tre (65%) riferiscono che preferirebbero lavorare esclusivamente da remoto o adottare un modello ibrido, se avessero la possibilità di scegliere.

Tali evidenze potrebbero rappresentare una potenziale complessità per i CIO, se i dipendenti continuassero ad avere preferenze per gli orari flessibili e le sedi di lavoro. In questo periodo caratterizzato da "The Great Resignation", la capacità del CIO di adottare soluzioni tecnologiche efficaci e strategie di collaborazione potrebbe fare la differenza anche nella gestione dei talenti.

Lo studio IBM prevede anche alcune raccomandazioni, tra cui in primo luogo quella di adottare un approccio cloud ibrido aperto e tecnologie AI per favorire agilità, innovazione e crescita; in secondo luogo, accorciare le distanze tra CIO e CTO per ampliare l’impatto positivo della tecnologia; e infine cogliere le opportunità derivanti da strategie organizzative che prevedano anche un lavoro ibrido.

"La pandemia ha accelerato la necessità di disporre di applicazioni di intelligenza artificiale e cloud ibrido per gestire i processi di business più critici. Nell’era post-pandemica, il ruolo della tecnologia non è mai stato così critico e spetta ai CIO determinare la strategia, abbattere i silos interni e guidare l'agilità e l'innovazione in ogni segmento di business", ha commentato Kathryn Guarini, Chief Information Officer di IBM.

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