Il parere di Lantech Longwave

Risponde Fabrizio Comandini, Offering Director di Lantech Longwave


D. - Dal vostro punto di vista, come considerate sia cambiato in generale il ruolo del System Integrator all'interno delle strategie di digitalizzazione delle imprese clienti?
R.
 - Poche aziende, escludendo le start-up, possono progettare il proprio sistema informativo partendo da un foglio bianco: il poter attivare nuovi servizi con una rapidità e immediatezza impensabile prima dell’avvento del cloud, non ne semplifica la integrazione con tutto il preesistente. Anzi, l’integrazione di soluzioni cloud, public o hybrid, quando non pianificata con un approccio sistemico apre una serie di fronti complessi, che l’IT del cliente si trova a dover affrontare: integrare nuove e vecchie applicazioni, garantire performance end-to-end, garantire livelli di security adeguati rendendo facile e immediato l’accesso ai servizi da parte degli utenti, garantire l’integrità e il salvataggio di dati e sistemi dovunque questi siano. Queste sono solo alcune delle sfide, e pochi clienti sono in grado di affrontarle da soli. Il System Integrator, quindi, si trasforma, da un fornitore da coinvolgere su progetti specifici, a partner in grado di accompagnare il cliente nel proprio percorso di digitalizzazione, con una presenza continuativa per svolgere un ruolo attivo nel disegno e nella implementazione delle infrastrutture portanti del sistema informativo aziendale così allargato.  

D. - Più in dettaglio, quali sono i principali elementi di valore che oggi un System Integrator può portare alle aziende?
R.
 - Per ricoprire il ruolo precedentemente descritto, il System integrator deve mettere a disposizione competenze a largo spettro, che partono dagli aspetti inerenti le infrastrutture fisiche, come rete, comunicazioni, banda, latenza, …, abbracciando gli aspetti di erogazione delle applicazioni, ovvero risorse computazionali, gestione dei dati, ambienti applicativi, autenticazioni e autorizzazioni, ..., non dimenticando la continuità dei servizi e la sicurezza, cioè business continuity, sicurezza infrastrutturale e applicativa, monitoraggio, correlazione eventi e remediation plan. Il tutto con una esperienza che consenta di gestire non solo il nuovo, ma di coprire tutti l’intero perimetro, che quasi sempre comprende infrastrutture, applicazioni e sistemi di generazioni diverse e a volte anche cronologicamente distanti tra loro.  

D. - Quanto conta oggi, per un System Integrator, la capacità di fare scouting di nuove tecnologie e di nuovi vendor da portare sul proprio mercato?
R. - Moltissimo. La velocità con cui il mercato rende disponibili nuove tecnologie, o con cui rende soluzioni, fino a oggi per pochi, disponibili a tutti, rappresenta per un System Integrator un moderno paradosso di Achille e la tartaruga. Solo che, nel nostro caso, è il più veloce il mercato, che scappa, ed è il System Integrator a dover inseguire. Nel proprio ruolo di partner tecnologico, il system integrator deve avere la capacità di riconoscere quali nuove tecnologie e quali vendor rappresentano dei reali vantaggi per il cliente, evitando di sposare incondizionatamente e in maniera dogmatica mode tecnologiche qualora queste non offrano reali benefici per le esigenze e per la realtà del cliente specifico.