Il parere di Zucchetti

Risponde Paolo Galfione, Amministratore unico di Softwareuno, Gruppo Zucchetti

Autore: Redazione ImpresaCity


D.- Quali sono le nuove esigenze in ambito Sanità e come vengono soddisfatte dai vendor? 
R.
Gli strumenti digitali come la Cartella Clinica e il dossier Socio-assistenziale elettronico sono in grado di rispondere a una nuova concezione del percorso di cura, come processo che non si limita agli episodi di ricovero e alla gestione delle acuzie, ma che si integra nella vita del paziente e delle sue fasi vita, in un’ottica di continuità. Pensando per esempio alle attività di cura di tipo territoriale, come l’assistenza domiciliare di persone non autosufficienti e la gestione di pazienti affetti da cronicità, è evidente come la rivoluzione digitale, con l’avvento delle tecnologie domotiche e wearable rappresenti un’opportunità per la continuità della cura ricevuta e per la gestione di percorsi individualizzati anche a domicilio.   

Grazie all’intelligenza artificiale è inoltre già possibile gestire con successo liste di attesa e attività di customer service di primo livello. Nel prossimo futuro si sta imponendo un ripensamento della customer experience a vantaggio degli utenti e degli operatori, generando nuovi processi agili e user friendly che faranno risparmiare tempo e risorse. Tutto questo rientra nella definizione di E-health: la salute digitale. 

D. - Quali le best practice e gli esempi di eccellenza più significativi?
R. - Recentemente Softwareuno, società del Gruppo Zucchetti, e ISRAA hanno lanciato una sperimentazione innovativa rivolta a persone a rischio di isolamento, che sfrutta le tecnologie per la realtà virtuale. Il progetto mira a utilizzare la realtà virtuale come strumento di socializzazione con l’obiettivo specifico di ridurre l’isolamento sociale delle persone anziane. Per condurre l’azione verrà adoperato un visore su cui scorreranno una serie di immagini, come ambienti naturali, contesti urbani, luoghi familiari e non. Tramite l’aiuto degli psicologi ISRAA, gli anziani saranno spronati a confrontarsi su ciò che hanno visto, sulle sensazioni suscitate, sui ricordi e i pensieri indotti, incentivando così lo scambio e il dialogo. L’obiettivo è raccogliere dati utili a valutare le effettive potenzialità dello strumento nel farsi potenziale collettore di socializzazione, ma anche cogliere le possibili criticità legate all’utilizzo del device tecnologico e della stessa realtà virtuale dal punto di vista della tolleranza fisica. L’intera sperimentazione verrà elaborata dal team di psicologi ISRAA con la supervisione della Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova con specifica expertise nell’ambito dell’ageing.
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La sanità alla prova della trasformazione digitale

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