Le principali novità tecnologiche presentate nel corso dell'evento a Las Vegas lungo le direttrici all flash, software defined e cloud, passando dall'open source.
Si estende il portafoglio di soluzioni Emc. Fermo restando che
la vera notizia che ha destato l’interesse maggiore della platea a
Emc World nei giorni scorsi a Las Vegas è stata l’evoluzione dell’affare Emc-Dell svelata la prima giornata da
Michael Dell - che, con un abbraccio e una stretta di mano ha congedato
Joe Tucci dopo decenni di onorata carriera –, rimane saldo il fatto che la Convention annuale rappresenta un evento tecnologico, in cui si fa il punto sull’offerta societaria e si presentano i nuovi elementi che andranno ad arricchirla. E così,
nei due giorni successi all’apertura, il palco è stato calcato da chi di prodotti ha la piena padronanza sotto la regia di
Jeremy Burton, President e Products Marketing Emc, che ha esordito partendo dalla buona notizia dell’inizio di un
nuovo ciclo di investimenti IT orientato soprattutto a nuovi mondi digitali che traguardano la Terza Piattaforma, le cui basi in casa Dell-Emc sono rappresentate da
storage flash, cloud, scale out e nuove applicazioni software defined.
Jeremy Burton, President e Products Marketing EmcDopo la sfornata dei prodotti del primo giorno tra cui spicca senza ombra di dubbio
lo storage all-flash Unity per il mercato mid-size – con
performance triplicate, un terzo di spazio occupato e costi dimezzati rispetto ai prodotti precedenti,
disponibile in quattro famiglie a partire da 10 mila dollari - gli
annunci del secondo giorno si sono concentrati su
Native Hybrid Cloud, VxRack System 1000 con nodi Neutrino e aggiunte per DSSD D5. E non solo.
Direzione cloud
Il
cloud computing e le tecniche di
sviluppo applicativo moderne stanno trasformando il mercato, migliorando radicalmente l’esperienza dei clienti. Per tenere il passo dei cambiamenti
molte organizzazioni stanno modernizzando l’IT tradizionale e investendo in architetture di data center più innovative rispetto al passato. In questo scenario il tema dell’ accelerazione fa da comune denominatore:
“Oggi tutto si muove velocemente a partire dal business; di conseguenza altrettanto veloce deve essere l’IT che diventa più agile, veloce ed efficiente a partire dallo sviluppo di applicazioni,” dichiara Jeremy Burton.
Il contesto è quello in cui devono necessariamente
convivere differenti tipologie di IT, quella più tradizionale e quella cloud scritta da sviluppatori dove il modello di sviluppo di riferimento è DevOps.
“Le aziende di ogni settore merceologico tendono inevitabilmente a diventare digitali con sistemi aderenti al mondo digitale”.
Il cloud è una direttrice di questo modello lungo cui Emc sta investendo molto e oggi è in grado di offrire
uno stack di cloud nativo. La
novità più importante in questa direzione è Native Hybrid Cloud (NHC), una piattaforma per lo
sviluppo di applicazioni cloud-native chiavi in mano, integrata e ingegnerizzata, adatta per modernizzare i data center e scalare.
“Nella Digital Economy, lo sviluppo rapido di applicazioni e i cicli di release accorciati sono la nuova normalità. L’architettura cloud-native diventa di riferimento per lo sviluppo agile delle applicazioni nella logica che predilige l’approccio a micro servizi rispetto a quello di stack applicativi monolitici e abbraccia i modelli infrastrutturali dei conteiner”, afferma Burton.
Native Hybrid Cloud, che integra la piattaforma Pivotal Cloud Foundry, consente il deployment di applicazioni su ogni tipologia di cloud- pubblico e privato, per opzioni Iaas on-premise e off-premise in tempi molto rapidi ed è costruito sul
nuovo Vce VxRack System 1000.
L’iperconvergenza in stile Emc
Vce VxRack System 1000 con nodi Neutrino rappresenta
un’ulteriore novità dell’offerta Emc, che si arricchisce con questi
nuovi nodi per fornire ambienti Iaas cloud nativi in meno di un’ora. Progettato per supportare
cloud nativi multipli e data stack che includono le piattaforme OpenStack, VMware Photon e Apache Hadoop, il
sistema iperconvergente rappresenta come detto la ‘foundation’ del nuovo Emc Native Hybrid Cloud.
“I sistemi VxRack System Neutrino Nodes rendono semplice ciò che è complesso. I clienti possono rilasciare un’Infrastructure as a server cloud nativo in tempi molto brevi, poggiando su automazione built-in e risorse dinamiche. In aggiunta, il layer di automazione prevede anche funzionalità di reporting e monitoring, facile upgrade software e supporto.” Nello specifico, i
nodi Neutrino su VxRack consentono di scegliere dove eseguire qualsiasi workload sui nodi del rack in base alla tipologia di workload, gestendo anche il funzionamento del rack stesso, senza necessità di interventi.
Come noto,
i sistemi Emc VxRack System sono sistemi iperconvergenti rack-scale con computing, storage, networking e management integrati in grado di rispondere ai requisiti di scalabilità e gestione dei differenti carichi di lavoro degli ambienti IT, consentendo di ridurre costi e rischi attraverso una piattaforma infrastrutturale in grado di fare girare sia applicazioni business tradizionali che applicazioni cloud native. Con
l’aggiunta dei nodi Neutrino, che affianca agli altri nodi software-defined – Flex e SDDC, tutti ottimizzati per specifici workload Emc è oggi in grado di fornire s
istemi testati, preconfigurati, iperconvergenti con provisioning automatizzato, gestione semplificata e funzionalità di reporting per data center e infrastrutture Service Provider con centinaia di nodi. I
sistemi VxRack supportano infatti il deployment di una varietà di workload applicativi sulla stessa infrastruttura, consentendo all’IT di rendere disponibili nuovi servizi in modo agile ed efficiente. Con un
prezzo base di 300 mila dollari – i sistemi
VxRack 1000 con nodi Neutrino e supporto OpenStack saranno disponibile
a partire dal terzo trimestre 2016 mentre la disponibilità
per Photon Platform and Hadoop Apache sarà dal 2017.
Le novità dell’evento contemplano inoltre migliorie
al sistema DSSD D5, che presentato di recente a Londra, oggi offre la
possibilità di essere messo in ‘stripe’ (due sistemi DSSD D5 in un rack singolo) al fine di
raddoppiare Iops, banda e capacità, a un terzo della latenza e abbassando drasticamente il Tco.
Da menzionare anche la suite
Emc Leap di applicazioni cloud-native per rivoluzionare il mondo dell’
enterprise content management, e anche
InfoArchive 4.0, la piattaforma di archiviazione di dati strutturati e non.
Un paniere ricco che punta a SDS e open source. Spunta Project Nitro
Tra i temi emergenti intercettati e indirizzati da Emc ci sono quelli dell’
Open Source e del Software Defined.
In ambito
open source a Emc World sono stati svelati
gli ultimi progetti di una serie di contributi che vanno sotto l’ombrello Emc {code} – fondato nel 2014 con la missione di supportare lo sviluppo della
3rd Platform e delle community. Tra questi
il framework open source Polly che consente l’
allocazione dello storage in ambienti quali Cloud Foundry, Docker, Kubernetes e Mesos e
nuove integrazioni e miglioramenti al motore open source storage REX-Ray per i conteiner.
L’altra declinazione sviluppata è quella del
Software Defined Storage.
“Software Defined Storage non dipende da alcune feature specifiche hardware ed è l’infrastruttura perfetta scalare, per incrmentare le performance e le capacità”, dichiara
Cj Desai, President Emerging Tech Division Emc II. Tre i prodotti Software Defined Storage messi in campo dal vendor per coprire tutte le necessità:
ScaleIo (block), che sta vivendo un momento di forte crescita, Sd server San in grado di scalare a 1000 nodi e milioni di Iops;
Elastic Cloud Storage (object), anch’esso in rapida crescita, con un Tco inferiore del 60% rispetto ai cloud pubblici è la piattaforma di riferimento per lo storage ad oggetti;
IsilonSD Edge – (file) combina l’efficienza e la flessibilità del SD storage con la potenza di Emc Isilon scale-out NAS ed è in grado di estendere data lake alle sedi aziendali a uffici remoti e periferici, consentendo di consolidare, semplificare la gestione e proteggere i dati non strutturati supportando un ampio range di carichi di lavoro.
in chiusura dellevento l’
annuncio di Project Nitro, che, con
18 mesi di intensi lavori alle spalle, farà la sua
comparsa nel 2017. Si tratta di
Isilon all flash, la
prossima generazione di architettura blade ad alte prestazioni in grado di scalare fino a full rack, oltre 400 nodi, 100 PB e 1,5 TB/s.