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NetApp, flash array e cloud storage condiviso

Flash Array e integrazione cloud. Si gioca su questi due elementi l’innovazione di NetApp. Annunciati nuovi sistemi flash e iniziative congiunte con Cisco

Cloud
DUBLINO - Flash Array e integrazione di ambienti cloud. Si gioca su questi due elementi l’innovazione di NetApp. “Il nostro obiettivo – ha affermato Matt Watts, director technology and strategy durante l’evento europeo di Dublino dedicato ai partner – è fornire la tecnologia necessaria per abilitare i nuovi modelli IT che si stanno affermando all’interno delle organizzazioni”.
L’innovazione interessa, da una parte la componente hardware, che si esplica in una più marcata accentuazione nella disponibilità di sistemi flash array - in risposta a esigenze che si vanno affermando coerentemente con il modello big data e real time computing, vedi ambienti Sap Hana e in generale la tecnologia in memory a supporto di tali iniziative - e dall'altra la componente software, che si traduce in obiettivi di consolidamento ed estensione dell’anima software di NetApp, il sistema operativo clustering Data Ontap, dedicato alla gestione dei dati, alla loro movimentazione e workload all’interno di una pluralità di risorse esterne e interne alle organizzazioni, sia legacy, sia cloud.


Intervista a Jay Kidd, Chief Technology Officer di NetApp

Ancora una volta, all’evento di Dublino NetApp sottolinea come la propria missione sia quella legata al data management e come il software sia l’elemento fondante della propria strategia. Il nostro vero valore è il software, ha ripetuto John Rollason, director product, solutions & Alliance Marketing.
Le due evoluzioni, Flash Array e Data Ontap, vanno viste come un obiettivo sinergico al raggiungimento di efficienza, flessibilità, scalabilità e performance in ambienti IT di nuova e futura generazione. Volete una Ferrari? In questo momento lo storage vendor mette a disposizione una tecnologia flash array pura, l’EF550, che costituisce l’evoluzione del flash Engenio EF540 e che, come affermato da Watts, rappresenta la tecnologia NetApp più performante in assoluto, con una latenza, in termini di risposta, dell’ordine di un millisecondo.
L'EF550 è il sistema con cui NetApp vuole contrastare e sfidare la concorrenza di EMC, che ha di recente rilasciato il flash array VNX2. “Certo, dice David Gingell, Vp Marketing Emea, sul mercato c’è stato un fiorire di startup nate sull’onda dell’affermazione del flash, ma sono dell’idea che di queste ne rimarranno davvero poche. La vera sfida, per noi, è competere con i big player".
"La tecnologia a stato solido è l’elemento tecnologico che creerà nel corso dei prossimi anni la maggiore discontinuità sul mercato, sottolinea Watts. Se ora si contraddistingue per essere un elemento che risponde ad esigenze di computing estremo, nel corso dei prossimi anni vedremo il flash sempre più presente anche nei sistemi tradizionali (vedi Magic Quadrant Disk Array di Gartner) che sinora hanno supportato infrastrutture storage condivise. Va poi ricordato – dice Watts - che già oggi la tecnologia SSD è presente nei nostri sistemi disk array (sistemi che Gartner definisce ibridi o retrofit disk array). Circa il 70% della nostra offerta hardware è in qualche modo contaminato dalla tecnologia Flash”. Un’affermazione, quest'ultima, testimoniata dall’annuncio dei nuovi sistemi San Array E2700 ed 5500 annunciati in contemporanea all’EF550.
Per quanto riguarda Clustered Data Ontap, sistema operativo di storage che Rollason ribadisce essere il leader di mercato, NetApp ha una chiara visione su come procedere per farlo diventare sempre più elemento imprescindibile per l’integrazione di risorse di storage ibride. “Significa, dice Tim Waldron, cloud solution manager, mettere a punto una tecnologia in grado di contribuire a definire un ambiente di infrastrutture storage condivise, indipendentemente da come sono strutturati i singoli building block delle piattaforme - sia in tema di soluzioni hypervisor di virtualizzazione, Microsoft piuttosto che VmWare, sia in termini di architetture di orchestrazione infrastrutturale - e indipendentemente dall’ubicazione dei dati stessi, che possono, potranno, essere geograficamente dispersi e distribuiti su cloud eterogenei.
Ecco allora che a tale proposito Waldron parla di Ontap come elemento di cloud data management, in grado di garantire movimentazione e portabilità del dato. Un impegno, quest’ultimo, che NetApp sta portando avanti in particolar modo attraverso l’iniziativa congiunta con Cisco, che ha permesso di elaborare e definire un’architettura convergente, FlexPod, di computing, networking e storage, mettendo a fattor comune la tecnologia Cisco e la tecnologia NetApp e declinando il tutto in tre versioni, FlexPod Datacenter, FlexPod Express e FlexPod Select.
FlexPod si configura come un conglomerato architetturale adattabile a contesti data center, di media e grandi aziende, o a contesti di computing intensivo di tipo analitico, che permette di abilitare ambienti che potremmo definire software defined, in grado di assicurare la massima efficienza e flessibilità nell’utilizzo delle diverse risorse. Un disegno architetturale, che presuppone un IT as a service, sul quale NetApp deve riuscire a far convergere le iniziative e l’operato dell’ecosistema dei partner il quale deve modificare nel tempo il proprio modello di business, abbandonando una pura logica di prodotto per una logica di valore e di servizio.
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