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Sap, Oracle e il modello "Trangugia & Divora"

La necessità di attualizzare la propria offerta coerentemente con quanto prospettato dal cloud fa scattare la grande stagione delle acquisizioni

Cloud
Oracle, SAP, le software companies che hanno dominato la scena nel ventennio passato hanno acquisito nel corso del tempo società che vantavano una leadership tecnologica in soluzioni complementari all’ERP, in particolare nell’area della Business Intelligence, mettendo a punto veri e propri conglomerati software per l’ambiente enterprise. Queste stesse aziende si trovano ora nella necessità di attualizzare la propria offerta coerentemente con quanto prospettato dal paradigma del cloud e del Big Data.
Fino a pochi anni fa SAP si vantava di essere un’azienda basata su una crescita organica, in grado di evolvere nel tempo attraverso sviluppo e risorse internet. Un’azienda fondamentalmente diversa da Oracle che invece aveva puntato su una crescita per acquisizioni, compiendo il passaggio da data base company a global IT company (si pensi all’acquisizione di Sun Microsystems).
Nella sua storia SAP ha compiuto tre grandi acquisizioni, tra queste quella di Business Objetcs. Di contro Oracle, soltanto a partire dal 2005, ne ha acquisite decine per un valore complessivo di oltre 40 miliardi di dollari. Ma le due aziende stanno diventando sempre più simili e la loro evoluzione appare sempre più caratterizzata dalla necessità di importare tecnologia attraverso acquisizioni, grandi e piccole.
Nel giro di un solo anno IDC prevede che la spesa inerente acquisizioni nell’area del cloud possa ammontare a 25 miliardi di dollari. Parte di questi vedranno come protagonisti Oracle e Sap, così come gran parte degli incumbent IT, tra questi Ibm, HP e Dell. Tutti hanno l’obbligo di preservare il proprio core business proiettandolo nella dimensione cloud. Le grandi aziende non sono più di per sé centri di innovazione, ma metabolizzano e assemblano innovazione altrui, aziende “Trangugia e Divora” che setacciano il mercato in cerca di pepite d’oro.
Le startup nate attorno alle 4 direttrici su cui si sta capitalizzando l’IT di domani – cloud, mobile, big data, social – hanno in parte già consolidato un  giro d’affari e le crescite sono a doppia cifra. Alcune sono quotate in Borsa e la capitalizzazione, in rapporto al volume di fatturato, è di gran lunga superiore a quello delle Big Companies: aziende come Oracle e Sap hanno un valore di mercato circa quattro volte il proprio fatturato; aziende cloud based, vedi NetSuite, viaggiano su capitalizzazioni 20 volte superiori il volume d'affari. Quest’ultima come altre new comers del cloud, si sono strutturate attorno a un modello di business basato sulla logica on-demand: sono nate plasmandosi attorno a un principio di sostenibilità distante anni luce da quello dei vendor incumbent.
Se Sap e Oracle dovessero basare già oggi il proprio business esclusivamente sul cloud non sarebbero in grado di essere sostenibili, fallirebbero. Ma hanno avuto e hanno tutto il tempo per attrezzarsi al cambiamento. Certo, occorre dire che la transizione al cloud sarebbe stata più rapida se gli incumbent non l’avessero in qualche modo ostacolata, in quanto meno redditizia rispetto al modello licencing tradizionale. Solo i new comer possono oggi monetizzare al meglio il cloud ed essere profittevoli con un modello di sourcing tecnologico diverso dal passato. Ma è quanto accaduto un ogni settore di industry a seguito di politiche di liberalizzazione del mercato e/o di profonde e strutturali trasformazioni. La sfida è aperta.
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