▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | GreenCity | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | ...

Symantec verso l’Information Security, spingendo il modello italiano

Proteggere e gestire le informazioni all’interno delle aziende, diventa oggi più che mai un processo necessario. È questo uno degli argomenti trattati nel corso di Scenario 2009, l’appuntamento annuale di Symantec con i propri clienti. All’attenzione diversi temi, sviluppati dai top manager dell’azienda, che hanno enfatizzato l’importanza dello stile italiano per lo sviluppo delle aziende, elogiato anche da John Bridgen, Senior Vice President Emea.

Tecnologie
C’è fiducia nel discorso fatto da Marco Riboli,  Vice President &General Manager Mediterranean Region Symantec, nel corso di Scenario 2009, l’appuntamento annuale coi clienti, tenutosi di
recente a Milano.  Una fiducia che deriva dal guardare a un’azienda solida,  che segue un percorso di evoluzione e investimenti continui, che ha oggi raggiunto la quarta posizione a livello mondiale nell’industria del software. symantec-verso-l-information-security-spingendo-il-1.jpg
“Symantec, ha affermato, è una società che in un contesto di crisi globale può aiutare le aziende a ridurre i costi e mantenere l’efficienza operativa”. L’innovazione ha giocato e continua a giocare un ruolo importante nel processo di evoluzione e crescita aziendale; ad oggi significa investimenti pari a 750 milioni di dollari in Ricerca&Sviluppo per continuare a mantenere una posizione di primo piano nel mercato della sicurezza informatica  ed esplorare nuove aree di crescita, ma anche esprimere un’offerta di tecnologie collaudate a cui l’azienda coniuga una proposizione di servizi professionali sempre più articolata.
Un’offerta che per arricchirsi ha integrato nel corso degli anni tecnologie provenienti da processi di acquisizioni; tra le tante non sfuggono quella di Peter Norton Computing e Veritas, ma anche quelle di Kvs nell’ambito della gestione delle e-mail, di Brightmail (antispamming), Vontu nell’area della Data Loss Prevention fino a Messagelabs, l’ultima in ordine temporale (avvenuta nel 2008), con cui l’azienda indirizza l’area del Software as a Service.
“Un altro elemento distintivo dell’azienda riguarda i clienti, ha affermato Riboli, a cui Symantec dedica una forte attenzione, appoggiandosi a una rete capillare e solida di partner, per andare a coprire ad ampio spettro sia il mercato consumer che quello aziendale”. “Per Symantec è fondamentale il contatto, i feeedback che arrivano dai clienti, ha precisato. Vogliamo essere sempre più vicini a loro. Il percorso di miglioramento è ancora lungo, ma è positivo che in termini di customer satistaction siamo al di sopra della media”.
E anche il paradigma dell’”agire” rientra tra i capisaldi aziendali, accanto a fiducia, innovazione e attenzione ai clienti, citati da Riboli.
Azione che nell’anno fiscale 2010 (iniziato lo scorso marzo) si esplicita in primo luogo nel continuare a  migliorare la qualità dei prodotti, migliorare la parte di licensing e innovare il supporto tecnico (attraverso la creazione di comitati ristretti per differenti settori). Il tutto guardando al modello italiano come riferimento. “Lo stile italiano è importante, ha enfatizzato Riboli. E l’Italia rappresenterà un paese di riferimento per la crescita di Symantec come azienda e nel processo di interazione con i clienti”.
Una realtà quella italiana che conta di crescere a livello di fatturato dell’8% nell’esercizio 2010 e di aumentare il personale del 15% nelle aree commerciali, pre-vendita e dei servizi professionali. E quello italiano è un modello da proporre come esempio anche ad altre country, come ha spiegato John Bridgen, Seniro Vice President Emea, presente all’evento milanese. “La filiale italiana sta inanellando una serie di buoni risultati, ha dichiarato, soprattutto sul fronte dei servizi professionali. Alcune situazioni innovative saranno prese ad esempio in altri paesi. Il livello di customer satisfaction è alto. Gli incontri coi clienti qui a Scenario 2009 lo confermano.” 

[tit:Verso l’information security]
La sicurezza è l’ambito di elezione di Symantec. “Oggi la sicurezza è un elemento differenziante, ha spiegato Giancarlo Marengo, country manger della filiale italiana. Non c’è settore merceologico o comparto, che non tragga beneficio dal fare della sicurezza un valore aggiunto.
Una sicurezza che opera in un contesto dinamico”.symantec-verso-l-information-security-spingendo-il-2.jpg
Il paradagima che si va affermando oggi è quello che dall’It Security si sposta verso l’Information Security. E’ questo un passaggio importante per le aziende che dopo aver messo al sicuro e protetto le infrastrutture da possibili attacchi provenienti dall’esterno, devono occuparsi di uno dei beni più preziosi al proprio interno: le informazioni. Proteggere e gestire le informazioni all’interno delle aziende, i cui confini sono sempre più allargati, diventa un processo necessario. Symantec interpreta questo paradigma con una vision, che si declina in un’offerta tecnologia combinata a servizi professionali.   “Oggi, ha proseguito Marengo, il flusso di dati e informazioni continua a crescere. E’ tramontata la collocazione fisica del posto di lavoro. I dispositivi emergenti cambiano la visione del sistema informativo: consentono di lavorare a distanza dalla sede, di socializzare e comunicare. Le informazioni vanno verso utenti e partner, viaggiando in modo non strutturato e senza un controllo preciso. In un contesto di questo tipo l’informazione deve essere fruibile e utilizzabile sempre e in modo sicuro. E  il ruolo di Symantec è proprio quello di gestire le informazioni ovunque esse si trovino in sicurezza”.

[tit:La prevenzione prima di tutto]
Una sicurezza che deve tenere in particolare considerazione gli aspetti legati alla prevenzione. Symantec si è dotata di una rete, nota come Global Intelligence Network per intercettare, contrastare e attenuare il mercato sommerso delle minacce e vulnerabilità, rete che poggia su un’infrastruttura che si avvale di sensori posizionati in 200 nazioni, conta 130 milioni di server, utilizza un database fatto da 32 vulnerabilità.
Il tema della “prevenzione della perdita dei dati” o  Data Loss Prevention (Dlp), intesa come meccanismi per  prevenire la perdita dolosa o accidentale delle informazioni confidenziali (personali, aziendali, ...) che un’azienda produce e utilizza, è quindi sempre più di attualità. Symantec nel dicembre 2007 ha acquisito l’americana Vontu, specializzata in soluzioni di Dlp ed è entrata in questo mercato in modo ancor più deciso con un’offerta che dà una copertura multi-layer, dall’endpoint all’infrastruttura di rete fino allo storage, grazie a una console di gestione centralizzata, al fine di garantire la salvaguardia di dati strutturati e non.
E gestione delle informazioni oltre alla protezione/prevenzione significa anche “disponibilità del dato”. Qui Symantec mette in campo tecnologie evolute di salvataggio, ripristino, virtualizzazione, deduplica, backup. Il tutto ragionando in una logica di salvaguardia dell’investimento. Per mantenere l’efficienza operativa con budget ridotti, ottimizzando le risorse esistenti e mantenendolo stesso livello di qualità dei servizi IT, la società propone diverse opzioni. In ambito storage per esempio rientra quella denominata “Stop buying storage”, che suggerisce le tecniche migliori per sfruttare al meglio gli strumenti di cui si è già dotati, calcolando che il 35% dello storage a livello mondiale è effettivamente utilizzato ed il resto è  “spazio sprecato”. 

[tit:Una prospettiva estesa]
John Bridgen, come Senior Vice President dell’area Emea di Symantec, ha fornito alcuni spunti sulle dinamiche che caratterizzano il mercato della sicurezza.
“Oggi, ha dichiarato, Symantec va verso il paradigma della Sicurezza 2.0. Dalla fase 1.0 molto ‘IT centrica’, di protezione della rete, nella fase 2.0 il baricentro si sposta sull’informazione che deve essere sempre disponibile e fruibile”. “La Security 2.0, ha enfatizzato, è quindi una visione information-centrica, che gravita intorno al concetto di ‘informazione’, che deve essere sicura. E’ una sicurezza, inoltre, che deve deve essere policy driven; occorre infatti definire policy di controllo efficaci e redenderle operative. E, per finire, è una sicurezza integrata. Tre concetti strettamente correlati tra loro”.

symantec-verso-l-information-security-spingendo-il-3.jpg

“Il ruolo di Symantec, ha proseguito, è quello di proporre alle aziende soluzioni che rispondono ai requisiti di sicurezza in senso esteso, offrendo inoltre capacità di ‘gestione’, ha affermato Bridgen.  “Secure&Manage’ è un po’ il concetto che racchiude la filosofia aziendale; e in questa accezione l’enfasi, come già visto, va molto sulla componente di “manageability”.
Bridgen ha enfatizzato molto l’importanza di ripensare la sicurezza, da un’accezione tradizionale orietata alla protezione della rete a una che gravita intorno alla protezione dei dati e delle informazioni. “La componente di Data Loss Prevention messa in campo da Symantec, ha spiegato, si distingue dalle altre per la sua capacità di combinare in un’unica soluzione le funzionalità di rilevazione, monitoraggio e protezione dei dati riservati ovunque siano archiviati o utilizzati, coprendo end point, reti e storage. Il tutto offrendo una capacità di di gestione, che permette di definire policy unificate per le aziende, applicare rimedi  e creare report sugli incidenti e rilevare i contenuti”.
Il fronte competitivo della sicurezza, sempre più dinamico ed allargato, vista l’entrata in campo di attori non tradizionali, non sembra preoccupare più di tanto il manager dell’azienda. “E’ un mercato che cresce a ritmi elevati; è naturale che attragga nuovi player. Symantec ha scelto di operare in quest’ambito da tempo. E’ focalizzata da sempre in questa area, è un  cosidetto ‘pure player’ della security, con un organico dedicato e competente, molto più esteso di quello di altre realtà”.
L’azienda ha costruito negli anni una proposizione di Servizi Professionali a corredo delle soluzioni offerte sempre più ampia. “E’ una componente che assume una rilevanza sempre più importante, ha concluso Bridgen, soprattutto in momenti come quello attuali di crisi. Fornire e sviluppare software è importante, ma oggi è altrettanto strategico fornire al cliente  elevate competenze professionali. E l’Italia sta contribuendo molto allo sviluppo di questo business”.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di ImpresaCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Notizie correlate

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter