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Pomigliano d'Arco, accordo raggiunto

Firmato l'accordo sullo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Soddisfatto il ministro del lavoro Sacconi, mentre la Fiom proclama uno sciopero generale.

Tecnologie
È stato firmato ieri dai sindacati il tanto atteso accordo sullo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco. A siglare il documento, insieme al Lingotto, sono stati Fim, Uilm, Ugl metalmeccanici e  Fismic.
Il punto più saliente dell'accordo è senza dubbio la fuoriuscita dal sistema di Confindustria e l'abbandono del contratto nazionale dei metalmeccanici. Sono poi stati previsti investimenti per 720 milioni di euro per la produzione del modello Nuova Panda.
Le categorie professionali passano da 7 a 5 (con relative fasce al loro interno) e viene garantito un aumento salariale di circa 30 euro lordi mensili. Dal gennaio 2011, inoltre, 4600 dipendenti dello stabilimento verranno riassunti dalla Newco che si viene a creare.
Soddisfatto il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, secondo il quale l'accordo "consolida l'investimento promesso, e già avviato, e migliora le condizioni retributive e le potenzialità di progressione reddituale e professionale dei lavoratori". Per il ministro si tratta di "un accordo che può fare scuola".
Ma le polemiche non si placano: dura la reazione della Fiom, assente al tavolo e fortemente contraria all'accordo, che ha proclamato ufficialmente uno sciopero di 8 ore dei metalmeccanici per il 28 gennaio.
"L'obiettivo strategico della Fiat - si legge nel documento con cui il comitato centrale del sindacato indice lo sciopero - è chiaro: provare a cancellare in modo definitivo il sistema dei diritti individuale e collettivi nel lavoro".
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