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I tablet faranno cambiare gli smartphone, senza uccidere i pc

Siamo già nell'era post-pc, secondo alcuni. Ma c’è anche chi pensa che il computer da scrivania sopravvivrà nella forma attuale.

Trasformazione Digitale
Apple è stata fra le prime aziende a schierarsi in maniera chiara e sottolineare come siamo entrati nell’era post-pc. Qualche mese dopo, persino Microsoft, intimamente e storicamente legata alla diffusione dei pc, ha ribattezzato la fase che stiamo vivendo come Pc Plus
Al di là delle divergenze semantiche, già dalle definizioni date si capisce come i tablet forse non saranno i killer del pc, ma stanno segnando l’apertura di un nuovo mercato e di un nuovo terreno sul quale i giganti di ieri continuano a confrontarsi oggi. 
Questo genere di considerazioni sono parte integrante dello studio di Deloitte intitolato “Technology, Media and Telecommunications Predictions 2013”. Secondo la società di ricerca, il desktop tradizionale non è morto, anche se i tempi stanno cambiando. La base installata resta molto considerevole e, quindi, non dovrebbe essere messa in discussione l’egemonia, pur in presenza di vendite oggi inferiori a quelle dei cosiddetti smart device. 
In effetti, le vendite di pc a livello mondiale sono calate del 3,5% nel 2012, in base alle stime di Gartner. Ma Deloitte rileva come oltre l’80% dei dati in circolazione su Internet continueranno a essere generati da personal computer tradizionali, sia desktop che portatili. Ancora quest’anno, oltre il 70% dei tempo trascorso su un dispositivo elettronico (pc, smartphone o tablet) sarà assorbito dal personal computer che abbiamo sempre utilizzato. Al momento, i tablet paiono fornire un’esperienza utente soddisfacente soprattutto per il tempo libero e la navigazione su Internet, mentre per lavorare ancora non si riesce a prescindere dall’impiego della tastiera.   

Il post-pc è un problema dei paesi ricchi?
Nei paesi sviluppati, in consumatori hanno i mezzi economici per disporre di differenti strumenti per il lavoro o le esigenze personali, da classico pc a uno o due terminali mobili. Deloitte osserva come nei paesi in via di sviluppo, occorre fare una scelta più netta e, nella maggior parte dei casi, si tende ad andare verso il dispositivo più completo, che al momento è ancora il pc. Oggi ci sono circa 1,5 miliardi di pc in circolazione nel mondo, ma la maggior parte di questi sono utilizzati da aziende o persone che hanno i mezzi per disporre anche di uno smartphone o di un tablet, Un altro miliardo di persone è destinato a entrare in questo mercato di acquirenti, per il lavoro o l’accesso a Internet e proprio questi nuovi utenti appaiono oggi la principale garanzia di continuità per i produttori di pc. 
Dunque, secondo Deloitte, il tablet non detronizzerà il pc, tant’è che non pare esserci oggi ancora alcuna azienda che abbia completamente rimpiazzato i propri pc con i tablet. Se ci sarà una vittima designata, si tratterà della carta. Chi oggi compra un iPad o un Samsung Galaxy Tab a scopo professionale, lo fa soprattutto per liberarsi di documentazioni pesanti. Per rafforzare questo pensiero, l’analista cita il fatto che i tablet vengono al momento impiegati soprattutto come terminali di consultazione piuttosto che come strumenti di creazione. 
Se, tuttavia, non appare esserci una minaccia concreta per i pc, la diffusione dei tablet potrà, in prospettiva, distruggere il mercato degli smartphone. Già oggi sono in circolazione dispositivi che portano tutte le funzionalità di un pc su schermi da 7 o 8 pollici e possono quindi sostituire gli attuali telefoni evoluti nelle loro funzionalità-base. I Galaxy Note di Samsung stanno avendo successo anche per questo motivo, ma si stanno diffondendo anche gli Ascend Mate di Huawei, con schermi da 6,1 pollici. 

Il futuro sarà fatto sempre meno di voce e sempre più di dati 
Questo spinge verso un utilizzo di schermi accettabili per la visualizzazione di documenti o pagine Web, accettando l’idea di un utilizzo delle funzioni tipicamente telefoniche dei dispositivi portatili solo in caso di estrema necessità (o tornando a utilizzare un comune telefono, come le prime generazioni di cellulari). L’impatto sarà forte per gli operatori delle Tlc, che dovranno concentrarsi sulle reti mobili ad altissima velocità, ben sapendo che questo avrà effetto anche sui costi per gli utenti.
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