Le assenze dei dipendenti costano caro alle aziende italiane

Secondo uno studio commissionato da Avaya, le assenze improvvise dei dipendenti può tradursi per le imprese italiane di piccole e medie dimensioni in un costo che può raggiungere i 78.000 euro all'anno.

Autore: Giulio DeAngelis

Dalla ricerca emerge che il 25% delle imprese italiane stima di perdere fino a 70.000 euro e più ogni anno a causa dell'assenteismo dei propri dipendenti; il 65% circa degli interpellati ha calcolato la perdita in una cifra compresa fra 7.800 e 31.000 euro.
La maggior parte dei piccoli imprenditori italiani (circa il 56%, la percentuale più alta fra i Paesi presi in esame: Italia, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Russia) ha calcolato il suo costo reale associato al calo della produttività aziendale per l'assenza improvvisa di un dipendente dovuta, ad esempio, ad avverse condizioni meteorologiche, ritardi nel tragitto casa-ufficio o malattia. Quindi dal sondaggio emerge la necessità per le piccole e medie imprese italiane di dotarsi degli strumenti tecnologici che permettano il telelavoro. Tuttavia il problema principale delle PMI riguarda la garanzia della produttività di chi lavora fuori sede. Difatti, se da un lato solo il 25% degli intervistati ha asserito che i costi della tecnologia rappresentano il principale ostacolo all'implementazione di una struttura di lavoro flessibile, circa tre quarti hanno ammesso di essere soprattutto preoccupati circa la possibilità di garantire che i lavoratori mobili abbiano lo stesso livello di produttività di quelli presenti in ufficio.


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