Una delle conseguenze del passaggio sempre più marcato al cloud sta nel fatto che le risorse hardware già presenti nei
datacenter delle aziende sono più che adeguate per le esigenze dei prossimi anni. Lo sottolinea un recente
studio di 451 Research, in cui quasi il 60 percento del campione ha dichiarato di avere
abbastanza spazi e potenza elaborativa per almeno i prossimi cinque anni.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, e anche ai trend complessivi dell'occupazione del mondo IT, lo stesso
non vale per i dipendenti dello staff dedicato al datacenter, il cui numero è destinato ad aumentare. Questo accadrà in parte per l'aumento generico del business delle imprese - lo dichiara il 63 percento del campione - ma soprattutto perché anche nei datacenter aziendali saranno sempre più richieste
competenze specifiche per progetti mirati.
Per questi motivi il
recruiting specifico per la gestione dei datacenter aumenterà - lo dichiara quasi il 74 percento del campione dell'indagine - e sarà persino "moderatamente difficile" reperire le risorse umane necessarie. Secondo le imprese intervistate questo accadrà per tre ragioni principali: i candidati mediamente avranno skill ed esperienza insufficienti, le
richieste economiche saranno troppo elevate, la distribuzione dei potenziali dipendenti non sarà uniforme.
La maggior parte delle imprese che ha difficoltà a reperire gli skill necessari per la gestione dei datacenter farà di necessità virtù. Avvierà cioè
programmi di training mirati per dotare i dipendenti già in azienda delle competenze che mancano. Solo una percentuale minoritaria pensa di risolvere questo skill shortage rivolgendosi ad outsourcer esterni o
aumentando gli investimenti nel cloud pubblico. Entrambe le opzioni sono state segnalate da circa il 20 percento del campione.