Un errore umano alla base del flop di British Airways

L’inchiesta indipendente richiesta dalla compagnia aerea ha portato alla conclusione che il blocco di Heathrow del 27 maggio è stato causato da un tecnico improvvido.

Autore: Redazione ImpresaCity


Dopo diversi giorni di attesa, si conoscono ora le cause all’origine del blocco informatico subito da British Airways lo scorso 27 maggio e che ha portato al ritardo o alla cancellazione di numerosi voli in programma all’aeroporto di Heathrow. Un’inchiesta indipendente richiesta dalla stessa compagnia aerea ha portato alla conclusione che si è trattato di un errore umano.

Un tecnico, probabilmente un elettricista che lavorava per un fornitore esterno, ha spento e poi riacceso l’alimentazione del data center della compagnia, che ha dato in outsourcing una parte delle attività legate all’It nel quadro di un generale piano di riduzione dei costi.

Secondo Willie Walsh, direttore generale di Iag (casa-madre di British Airways), il tecnico era autorizzato a trovarsi nel luogo dell’accaduto, ma non certo ad agire come in effetti è accaduto. L’alimentazione del data center, infatti, è stata ripristinata in modo incontrollato e questo ha causato danni fisici ai server e agli armadi di distribuzione elettrica.

Walsh ha riconosciuto che la comunicazione della compagnia verso i viaggiatori è stata pessima. Circa 75mila persone sono state coinvolte, in un modo o nell’altro, nell’incidente tecnologico. Ma tutto si ferma qui, nell’attribuzione di colpe. La società non associa l’accaduto alla riorganizzazione degli ultimi tempi, che ha portato al taglio id centinaia di persone nel dipartimento It e alla delocalizzazione in India di parte delle attività. Walsh, anzi, ha rimarcato come senza questo programma di miglioramento dell’efficienza, ne sarebbe andato del futuro più complessivo dell’azienda.

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