Le imprese non investono abbastanza nella qualità dei dati
In base a uno studio di Harris Interactive, le richieste vanno in questa direzione ma non ci sono gli strumenti adatti.
Autore: Redazione ImpresaCity
Si punta molto l'attenzione, in questi tempi, da parte delle imprese sulla necessità di sfruttare i dati dei clienti per assicurare una customer experience più efficace. Tuttavia, secondo uno studio realizzato da Harris Interactive, la realtà è molto diversa. Le best practice, soprattutto indirizzate a garantire la qualità dei dati e la possibilità del loro sfruttamento, sono ancora poco adottate. I tre quarti dei partecipanti all'indagine sono convinti che la qualità dei dati sia un elemento fondamentale per migliorare l'efficacia dei programmi di marketing relazionale e assicurare o migliorare la loro efficacia e il Roi. I due terzi dichiara di essere in grado di stimare la possibilità di fallimento di azioni o programmi di marketing in relazione alla cattiva qualità dei dati sui clienti. Per il momento, i dati risultano raramente ricchi. Un po' meno della metà del campione non raccoglie informazioni di tipo socio demografico e oltre la metà si accontenta di autodichiarazioni. Pochissime realtà, poi, sono in grado di lavorare effettivamente in tempo reale. Tecnicamente, i database legati a dati sui clienti sono spesso diversi e non coordinati. Un po' meno della metà del campione di Harris Interactive deve gestire almeno due database, ma fette significative hanno dichiarato di lavorare su tre o anche quattro archivi. La sincronizzazione manca a molti livelli, a causa dell'assenza di strumenti di Master Data Management. Solo un decimo del campione ha dichiarato di poter lavorare in tempo reale, mentre la metà delle aziende riesce a fare deduplica e aggiornamenti solo una volta al mese. L'importanza della qualità dei dati e ritenuta fondamentale da 9 aziende su 10, ma solo un quarto appare strutturata per gestire questo aspetto. Per contro, un terzo controlla la qualità solo in modo manuale è quasi la metà non fa nulla. C'è anche una quota di imprese che ritiene poco utile la gestione della qualità dei dati.
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