Terremoto, Rete Imprese: Meno burocrazia per riavviare 46mila imprese colpite

Rete Imprese Italia: "Per le imprese colpite, il sisma provocherà nel 2017 una perdita di fatturato di 7,6 miliardi di euro rispetto ad agosto 2016".

Autore: Redazione ImpresaCity

Per far ripartire l’attività delle 46.000 imprese colpite dal terremoto nel Centro Italia bisogna rafforzare il coordinamento tra le istituzioni e le Associazioni imprenditoriali e ridurre la burocrazia per velocizzare interventi come la concessione di contributi e l’erogazione di finanziamenti.
Lo ha sollecitato Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato, intervenuto a nome di Rete Imprese Italia ad un’audizione presso la Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera sul decreto legge 8/2017 che prevede interventi per le popolazioni colpite dal sisma.
Rete Imprese Italia ha stimato che, per le imprese colpite, il sisma provocherà nel 2017 una perdita di fatturato di 7,6 miliardi di euro rispetto ad agosto 2016 e i suoi effetti negativi si propagheranno almeno per 3-5 anni.
Tra gli interventi mirati alla ripresa delle attività economiche, Rete Imprese Italia indica l’istituzione di 1 o più Zone Franche Urbane nei comuni colpiti dal sisma sull’esempio di quanto realizzato in occasione del terremoto del 2012 in Emilia Romagna.
Per quanto riguarda le misure di sostegno al reddito dei dipendenti, sollecita la possibilità di ricorso alla cassa integrazione in deroga per le sospensioni dal lavoro e agevolazioni contributive per ridurre il costo del lavoro.
Inoltre, gli esponenti di Rete Imprese Italia chiedono che le misure per favorire la delocalizzazione produttiva siano temporaneamente estese fino ai confini della provincia in cui ha sede l’impresa e, considerato il ripetersi delle scosse sismiche, che lo stato di emergenza venga prorogato fino a dicembre 2018.
Rete Imprese Italia sollecita poi la sospensione delle addizionali Irpef regionali e comunali e di eventuali imposte sostitutive, l’allungamento dei piani di ammortamento dei mutui e degli attuali finanziamenti, deroghe temporanee agli obblighi amministrativi in materia ambientale e di sicurezza sul lavoro, oltre all’estensione anche al 2018 del contributo forfetario da integrare con un mix di misure di sostegno al reddito e contributi a fondo perduto.

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