CNA: senza credito alle piccole imprese, l’Italia non cresce

Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA: "Gli interventi della Bce si sono riverberati, di fatto, solo sulle imprese di maggiori dimensioni".

Autore: Redazione ImpresaCity

“La piccola impresa dà lavoro al 60 per cento degli occupati italiani e produce il 40 per cento del valore aggiunto nazionale. Ma ottiene solo il 20 per cento del credito. Uno scarto che frena la crescita e l’irrobustimento delle piccole imprese e, soprattutto, la ripresa economica del Paese”. Lo ha dichiarato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA.
“Dalla fine dello scorso anno si registra un recupero del credito alle imprese con oltre venti addetti – ha sottolineato il Segretario – permane negativa, invece,  la dinamica di quelle con meno di venti dipendenti. Gli interventi della Bce si sono riverberati, di fatto, solo sulle imprese di maggiori dimensioni”.
“Sia ben chiaro, i numeri testimoniano che i piccoli non possono essere accusati dei problemi sofferti dal sistema bancario – ha spiegato Silvestrini – perché le sofferenze relative ai prestiti fino a 125mila euro rappresentano solo l’11,3 per cento del totale, anche se riferite all’81,7 per cento della clientela. Le sofferenze causate dai prestiti superiori al milione di euro, viceversa, sono oltre il 61 per cento complessivo, sia pure generate soltanto dal 2,6 per cento della clientela”.
“E’ necessario uno sforzo corale – ha concluso Silvestrini – che ruoti intorno alle associazioni di categoria che possono contribuire alla ricostruzione di un sano rapporto tra banche e imprese, in particolare le piccole. La nostra conoscenza diretta delle imprese costituisce un elemento fondamentale, utile a circoscrivere eventuali rischi”.

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