Il data center software defined gode di ottima salute. E' in questa prospettiva che possono essere letti gli ottimi risultati conseguiti da Vmware nel corso del 2016. La virtualizzazione dei layer di computing, di storage e di networking ha contribuito a una trasformazione definitiva dei sistemi informativi proiettando le aziende verso il cloud.
E il fatturato di Vmware è tutt'altro che virtuale. L’azienda
ha chiuso l’esercizio fiscale con sette miliardi di dollari di fatturato,
in aumento dell’otto per cento rispetto al 2015. L’utile netto è stato di 1,19 miliardi, in crescita di tre punti, per un Eps di 2,78 dollari dopo la diluizione.
Il quarto trimestre si è contraddistinto per un giro d’affari complessivo di 2,03 miliardi di dollari (più 9 per cento anno su anno e superiore alle attese degli analisti) e per utili netti pari a 441 milioni (un Eps da 1,04 dollari).
Pat Gelsinger, Ceo dell’azienda, ha parlato di un trimestre
“molto positivo, uno dei più equilibrati degli ultimi anni”. Uno dei momenti salienti dell’esercizio appena chiuso è stato senz’altro l’accordo siglato con Amazon Web Services,
sulla fornitura congiunta di soluzioni di cloud ibrido.
Nel 2016 il fatturato derivante dalle licenze è stato di 2,79 miliardi, quello dai servizi 4,29 miliardi. L’utile operativo ha raggiunto 1,44 miliardi di dollari, in crescita del 20 per cento rispetto al 2015, mentre il flusso di cassa operativo è stato di 2,38 miliardi.
Nel quarto trimestre, Vmware ha riportato un
utile operativo di 543 milioni (più 21 per cento), mentre il flusso di cassa operativo è stato di 463 milioni. Il gruppo ha inoltre pubblicato la guidance per il trimestre in corso, prevedendo un giro d’affari compreso tra 1,67 e 1,72 miliardi di dollari, con utile per azione tra 93 e 96 centesimi. Stime
in linea con quelle dei mercati, che si attestano a 1,69 miliardi di dollari di fatturato e 96 centesimi di Eps.