Crisi: Unimpresa, in un anno valore aziende crollato di 260 miliardi

Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia aggiornati a giugno 2016, il totale del valore delle grandi imprese italiane (società per azioni) è passato da 2.077,9 miliardi dei giugno 2015 a 1.818,6 miliardi di giugno 2016.

Autore: Redazione ImpresaCity

In un anno le grandi aziende italiane hanno perso 260 miliardi di euro di valore e, di questi, 126 miliardi sono stati “bruciati” a piazza Affari dalle spa quotate. Il totale del valore della spa del nostro Paese è passato dai 2.077 miliardi del 2015 ai 1.818 miliardi del 2016 con un calo del 12%. La capitalizzazione delle imprese presenti sui listini è invece sceso da 545 miliardi a 419 miliardi, in diminuzione del 23%.
Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale il sistema imprenditoriale italiano è a trazione familiare, ma in Borsa comanda lo straniero: oltre il 41% delle quote delle società per azioni del nostro Paese è posseduto da famiglie, mentre sui listini di piazza Affari dominano gli azionisti esteri titolari di oltre il 50% delle spa quotate; in mano alle banche, il 12% delle società per azioni, quota che cala al 10% se si limita l’analisi alle sole aziende quotate; allo Stato, il 5,73% delle imprese e il 4,39% delle quotate.
“Senza che ce ne accorgiamo, assistiamo al depauperamento del made in Italy: la nostra economia ha un peso sempre inferiore rispetto ad altri Paesi, scelte sbagliate del passato e l’immobilismo degli ultimi anni hanno lasciato le nostre imprese su un piano inclinato” ha commentato il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia aggiornati a giugno 2016, il totale del valore delle grandi imprese italiane (società per azioni) è passato da 2.077,9 miliardi dei giugno 2015 a 1.818,6 miliardi di giugno 2016 con una diminuzione di 259,2 miliardi (-12,48%). Di questo comparto fanno parte anche le spa quotate in Borsa che hanno bruciato, in 12 mesi, 126,1 miliardi (-23,13%) passando da 545,6 miliardi a 419,4 miliardi.

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