Il cloud influenza i contratti di outsourcing in Europa

L’indice Isg mostra, per il secondo trimestre consecutivo, un calo, stavolta del 18%. A regredire sono i rapporti tradizionali, mentre crescono le attività IaaS e SaaS.

Autore: Redazione ImpresaCity

I service provider europei sono pienamente coinvolti dallo sviluppo del cloud computing e il fenomeno non è destinato ad arrestarsi. L’ultimo Index Outsourcing di Isg, analista specializzato su questo fronte, mostra una tendenza nettamente favorevole al rilascio di funzionalità applicative in modalità SaaS e IaaS.
Riferito ai contratti con valore superiore ai 4 milioni di euro, l’indice evidenzia un valore complessivo per il secondo trimestre 2016 in calo del 18% sul mercato Emea, per un totale di 2,2 miliardi di euro. Tuttavia, è soprattutto l’attività sul fronte tradizionale ad aver registrato una forte flessione (28%), ottenendo il valore assoluto più basso degli ultimi sette anni (1,6 miliardi di euro). Ciò si spiega con una diminuzione dei contratti di valore importante e anche dei rinnovi. In compenso, il mercato IaaS/SaaS ha raggiunto i 600 milioni di euro e registra una crescita del 38% nello stesso periodo.
Nel primo semestre del 2016, il mercato Emea dell’outsourcing ha ottenuto un volume d’affari pari a 4,9 miliardi di euro con contratti di valore annuale, sulla stessa linea del 2015. Anche qui la parte tradizionale è in calo, mentre quella as-a-service è salita del 38% e ha superato per la prima volta la soglia del miliardo di euro. Secondo Isg, in crescita è soprattutto la componente infrastrutturale (63%), mentre il Software-as-a-Service propriamente detto è in aumento solo del 9%.
Le attività in cloud pesano oggi per il 36% sul mercato mondiale, ossia il doppio di quello che accadeva nel 2014. Isg prevede che il ritmo di progresso proseguirà anche nei prossimi anni, soprattutto a causa della crescita dell’automazione e della migrazione di operazioni dei clienti verso il cloud.In Europa, sono soprattutto i paesi nordici a tirare il comparto dell’outsourcing, con un andamento positivo anche sul fronte tradizionale. L’Italia si mantiene stabile, mentre Gran Bretagna e Germania si collocano nella parte bassa.

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