L’amministrazione interna dell’It ha costi più alti

Secondo Idc, le strutture Ita passano molto tempo a effettuare lavori meccanici di implementazione e amministrazione. Dunque, meglio esternalizzare e concentrarsi sull’innovazione.

Autore: Redazione ImpresaCity

In un’era ormai orientata alla trasformazione digitale, può stupire apprendere da Idc che le strutture It aziendali passano ancora l’80% del tempo a lavorare su attività di routine, senza grande valore aggiunto, come l’installazione dell’hardware o l’aggiornamento del software, la gestione delle patch di sicurezza o ancora il controllo del buon funzionamento delle soluzioni. Per loro, così, avanza solo il 20% destinato alla ricerca e all’innovazione.
Si potrebbe pensare che all’origine ci siano le solite questioni di budget. Ma lo studio di Idc, condotto su circa 350 aziende con oltre 3.500 dipendenti, evidenzia il contrario. I costi della manodopera e delle eventuali interruzioni del servizio associato ai processi di implementazione interni rendono questa strada meno vantaggiosa rispetto all’esternalizzazione. E questo vale per le tre grandi componenti tecnologiche dei sistemi informativi, ovvero i server, i sistemi di storage e le reti.
In media, Idc stima che le implementazioni demandate a specialisti esterni permettano di risparmiare quasi 1.900 euro per server, divisi per due terzi nei costi di personale e per un terzo nelle spese associate alle interruzioni e ai blocchi dei server. Valori abbastanza simili per le unità storage, con maggior peso per i costi del personale, mentre qualcosa meno si risparmia sulle reti installate da partner terzi.
L’analista fa osservare che l’installazione fisica dei dispositivi non costituisce che la parte visibile dell’iceberg. Sotto si celano attività spesso complesse, che richiedono di consacrare diverso tempo per aggiornamenti sulle novità in termini di virtualizzazione, strumenti di amministrazione o patch, che permettono di garantire l’interoperabilità dei nuovi hardware con il parco esistente.
Per quanto riguarda le reti, oggi non è più possibile destinare lunghe preparazioni all’obiettivo di ridurre al massimo i rischi di errore. Una semplice anomalia nell’indirizzo Dns di un server può causare un blocco dell’intera rete. Uno specialista esterno può far leva su processi già rodati, testati in diverse imprese e anche su contatti privilegiati con i costruttori. Dunque, secondo Idc, saprà meglio intervenire sui potenziali rischi di implementazione di nuovi apparati, aiutando così i dipartimenti It a concentrarsi su compiti più innovativi.

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