Zen e l’arte del potenziamento dei server

Con un nome che evoca una filosofia di vita, Amd ha battezzato l’ultima evoluzione dei propri processori, presentati con un design innovativo, che fonde Cpu e Gpu.

Autore: Redazione ImpresaCity

La nuova gamma di processori Zen, estesa anche ai pc, dovrebbe servire ad Amd per giocarsi l’ultima carta nel tentativo di trovare un proprio spazio nei server, verosimilmente a discapito di Intel.
La tecnologia con questo nome esiste già da qualche tempo, ma la nuova generazione fonde la Cpu con un nuovo processore grafico ad alte prestazioni, basato sulla prossima architettura Vega, per creare una sorta di superchip capace di occuparsi di compiti ad alta intensità di carico.
Non è la prima volta che Amd produce un megachip, poiché una combinazione di Cpu e Gpu è stato creato appositamente per Xbox One e Playstation 4. Il primo dispone di 5 miliardi di transistor ed è basato su un’unità centrale da otto core, con nome in codice Jaguar e un processore grafico Radeon. In certi computer ad alta potenza, le Gpu sono utilizzate come coprocessori per compiti di modellizzazione in ambiti come la meteorologia, le previsioni economiche o la difesa. Google ne fa uso nei data center per il deep learning.
Questa volta, il megachip sarà unico, poiché né Intel né Nvidia dispongono di una tecnologia integrata, pur esistendo architetture ingegnerizzate ad hoc per determinati utilizzi. SI tratta di un passo importante, perché Amd potrebbe offrire un prezzo competitivo e le imprese non avrebbero bisogno di acquistare Cpu e Gpu separate.
La sfida è complessa, poiché Intel detiene oggi oltre il 90% del settore dei server. Amd intende presentare i primi sistemi basati su Zen entro la prima metà del 2017, ma non disponendo delle risorse di Intel, partirà con una proposta per mercati specifici, fra quelli a maggior potenziale di profitto.

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