Cisco vuole investire nell'accesso sicuro al cloud

La società ha manifestato l'intenzione di acquisire CloudLock per una cifra di poco inferiore ai 300 milioni di dollari.

Autore: Redazione ImpresaCity

La crescita dell'utilizzo di un modello infrastrutturale che comprende l'accesso a servizi in cloud pone ai Cio il problema di sapere con regolarità ciò che gli utenti fanno e, quindi, acquisire visibilità su tutte le loro attività.
Questo compito può essere svolto dai gateway che forniscono un accesso sicuro ed è in quest'ottica che il gigante mondiale delle reti sta indirizzando un nuovo investimento, sotto forma di acquisizione di uno specialista come CloudLock, per una cifra di 293 milioni di dollari.
L'operazione appare il pertinente seguito di quella portata a termine lo scorso anno con OpenDns, acquisita per 635 milioni di dollari e che ha già consentito di integrare il gateway web sicuro Cloud Web Security. Questo prodotto è già integrato con il servizio di analisi delle minacce Cognitive Threat Analytics e, tramite un abbonamento opzionale, con il servizio di protezione avanzata contro le minacce ereditato da Sourcefire e denominato Amp.
L'acquisizione rafforzerebbe anche l'idea di Cisco di supportare la convergenza fra gateway web sicuri, gestione delle enterprise mobility (Emm) e di accessi e identità as-a-service (IdaaS). Il vento si è già dotato di uno strumento di base per la gestione dei terminali mobili con Meraki, acquisita nel 2012. Sul fronte delle identità, un'integrazione con Ise (Identity Service Engine) permetterebbe di completare l'offerta con strumenti di visibilità e controllo degli accessi.

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