Fisco: parte l’interpello sui nuovi investimenti delle imprese

Un provvedimento ad hoc dell'Agenzia delle Entrate fissa le regole per l’invio delle domande.

Autore: Redazione ImpresaCity

Le imprese italiane ed estere possono presentare richiesta per l’interpello previsto dal decreto Internazionalizzazione (Dlgs n. 147/2015) per i nuovi investimenti effettuati in Italia.
Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate individua gli uffici competenti a trattare le istanze presentate dagli investitori e gli uffici che si occuperanno della verifica della corretta applicazione delle risposte fornite dalle Entrate. Il provvedimento del direttore fa seguito alla pubblicazione del Dm del 29 aprile 2016, che ha definito le modalità applicative del nuovo istituto.

A chi va presentata la domanda 
In generale, le domande vanno indirizzate all’ufficio Interpelli Nuovi Investimenti della Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate. I contribuenti ammessi al regime dell’adempimento collaborativo (cooperative compliance), invece, dovranno presentare le istanze alla Direzione Centrale Accertamento. L’ufficio Interpelli Nuovi Investimenti è inoltre competente sulle istanze relative ai nuovi investimenti eseguiti dai gruppi di società o raggruppamenti di imprese, anche se uno o più dei partecipanti abbiano avuto accesso al regime della cooperative compliance.

La risposta dell’Agenzia
Entro 120 giorni dal ricevimento della domanda, le Entrate comunicano la risposta al contribuente sulla base del piano di investimento proposto e di tutti gli elementi informativi forniti dall’investitore, anche a seguito di eventuali contatti instaurati dall’Agenzia con l’impresa. Nel caso in cui le Entrate debbano acquisire ulteriori documenti, la risposta all’istanza dovrà essere resa entro 90 giorni decorrenti dalla ricezione della documentazione.

Il controllo sull’applicazione delle risposte 
La verifica sulla corretta applicazione delle risposte fornite dalle Entrate in via generale viene svolta dalla Direzione Provinciale competente sulla base del domicilio fiscale del contribuente. La verifica per i soggetti con volume d’affari, ricavi o compensi superiori a 100 milioni di euro spetta invece all’ufficio Grandi Contribuenti o all’ufficio controlli Fiscali della Direzione Regionale.

Casi particolari per la procedura di verifica
Il provvedimento individua la competenza per la verifica della corretta applicazione delle risposte nei casi di istanze presentate: - dai soggetti non residenti e privi di stabile organizzazione in Italia (l’ufficio competente è la Direzione Provinciale ovvero l’ufficio Grandi Contribuenti o l’ufficio Controlli Fiscali della Direzione Regionale nella cui circoscrizione si trova il domicilio fiscale dell’impresa che effettua l’investimento o il cui patrimonio è oggetto dell’investimento stesso); - dai contribuenti ammessi al regime dell’adempimento collaborativo (ufficio Cooperative Compliance della Direzione Centrale Accertamento).

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