Ibm estende WebSphere al cloud computing

Un'altra componente storica dell'offerta di Big Blue si rigenera per le necessità dei nuovi sviluppi tecnologici. Prevista una nuova tornata di cospicui investimenti.

Autore: Redazione ImpresaCity

Ibm sta avviando una nuova fase di sviluppo sul fronte del cloud computing. Di questi giorni, infatti, è l'annuncio del lancio di un'infrastruttura di Api e connettori progettata per integrare i sistemi on premise, basati sulle proprie tecnologie, con i servizi cloud.
L'evoluzione è studiata per permettere alla piattaforma Java WebSphere e alle applicazioni di business presieduti di beneficiare delle funzionalità incluse nelle piattaforme SoftLayer e BlueMix. In questo modo, Big Blue intende rafforzare il proprio peso di mercato soprattutto nel campo del cloud pubblico, dove fronteggia pezzi da novanta come Amazon e Microsoft.
Le prospettive appaiono particolarmente allettanti. Con 200 milioni di licenze dichiarati dal proprio costruttore, WebSphere resta ancora oggi il middleware più utilizzato a livello mondiale. D'altra parte, la nuova politica legata all'integrazione di tecnologie cloud privati e pubbliche porta con sé un investimento di diversi miliardi di dollari.In base alla stessa logica orientata al cloud ibrido, Ibm ha annunciato di aver siglato un accordo con VMware. L'obiettivo delle due aziende e lo sviluppo di un'offerta comune indirizzata a facilitare la gestione dei picchi su cloud privato basato su tecnologie vSphere o Nsx verso i servizi SoftLayer.  

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