Se la capacità di raccogliere e analizzare
grandi quantità di dati sui clienti costituisce un vantaggio sicuro per le imprese, è opportuno che non diventi un'arma anticompetitiva.
Il messaggio è stato esposto dalla
commissaria europea per la concorrenza,
Margrethe Vestager, nel contesto di un intervento tenuto nel corso della conferenza "
Digital Life Design", svoltasi nei giorni scorsi a Monaco di Baviera: "
Se un utilizzo sbilanciato dei dati può incidere sul corretto funzionamento di un mercato, è nostro compito intervenire - ha dichiarato l'esponente della Commissione Europea -.
Ci potrebbero essere aziende che controllano dati necessari ad altri soggetti per soddisfare i clienti o ridurre i costi, creando una fonte di potere tale da estromettere i concorrenti dal mercato".
Non ci sono al momento procedure ufficiali, ma la Vestager non resterà a lungo con le mani in mano. Un
rapporto preliminare su questo tema, infatti, potrebbe essere pubblicato già
prima dell'estate, mentre sono in corso indagini sull'eventuale violazione delle regole competitive da parte di aziende come
Amazon. La commissaria intende anche interessarsi alle ragioni che impediscono a certe imprese di acquisire dati posseduti da loro concorrenti: "
Chi potrebbe impedire a determinate realtà di raccogliere gli stessi dati sui clienti o comprarli da uno specialista di analisi?", si è domandata Margrethe Vestager.
L'intervento dedicato alla prevenzione della concentrazione nel settore della raccolta e analisi di grandi quantità di dati arriva un mese dopo la adozione da parte dell'Europa di una serie di misure orientate a proteggere la vita e i dati privati dei consumatori all'interno dei 28 paesi membri dell'Unione Europea.