Comastri, CA Technologies: Nell’App Economy ogni azienda è una software company

A margine dell’evento CA World il general manager inquadra il tema conduttore dell’edizione 2015 e fotografa la situazione del mercato, a partire dalla Region che guida. I clienti che evolvono con CA Technologies.

Autore: Barbara Torresani

“Non è una questione di dimensioni, grandi o piccole, tutte le organizzazioni saranno avvolte dalla Digital Transformation e ogni azienda diventerà una software company, afferma Marco Comastri, President e General Manager EMEA di CA Technologies, all’edizione 2015 di CA World a Las Vegas. Occorre abbracciare questa trasformazione profonda all’insegna del digitale. Un mondo nuovo che richiede nuove competenze e nuove capacità di sviluppo. Più si è agili e flessibili e più si è in grado di cavalcare la trasformazione in atto”.
Un recente studio di Freeform Dynamics – commissionato da CA per studiare gli effetti della Digital Transformation – ha rilevato come le aziende che hanno saputo abilmente compiere questa metamorfosi verso la digitalizzazione siano quelle di maggior successo: il 45% ha registrato un aumento nella fidelizzazione dei clienti, mentre il 44% ha persino aumentato i ricavi. Le imprese più avanzate dal punto di vista della digitalizzazione presentano una crescita doppia dei ricavi e un incremento una volta e mezza superiore degli utili rispetto a quelle che non hanno ancora pienamente implementato strategie digitali.




Marco Comastri, President e General Manager EMEA di CA Technologies
CA Technologies ha abbracciato essa stessa questo processo di trasformazione
da circa tre anni entrando a pieno titolo nell’App Economy: Siamo entrati nella App Economy in tempi non sospetti, seguendo un filone che è un trend forte di mercato. Siamo consci di avere un ruolo importante per i clienti che vogliono intervenire sulle proprie infrastrutture al fine di renderle più agili e sicure e andare sul mercato in modo più innovativo e competitivo con nuove applicazioni e nuovi servizi”. Ed è su questo filone che il vendor ha concentrato tutti gli sforzi tecnologici degli ultimi periodi, alcuni presentati proprio nella vetrina di CA World a Las Vegas, lungo le direttrici dell’Agile mangement, dello sviluppo software con DevOps e della sicurezza.  Ed è quello che la società si impegna a fare, passando ai clienti e ai partner un messaggio di affidabilità e stabilità: Abbiamo alle spalle 30 di storia solida nel mondo del software, la strada che tutti stanno seguendo nell’industria IT e possiamo contare su investimenti di lunga durata e su una vision che ci proietta nel futuro. Nulla di arrogante e presuntuoso, è un dato di fatto. CA Technologies c’è da sempre e l’obiettivo di continuare ad esserci per lungo tempo in modo stabile”.
Una strategia e un percorso quelli intrapresi dal vendor che sembra dargli ragione. Comastri guarda ai risultati della Region che segue: “In un mercato difficile come è stato quello europeo negli ultimi anni, CA Technologies continua a riportare risultati positivi. I paesi procedono a velocità differenti: ci sono country che corrono veloci, come UK e i Paesi Nordici dove l’innovazione riveste un ruolo primario altri che procedono più lentamente, ma comunque crescono. Sono contento della performance della filiale italiana, che pur operando in un contesto economico non certo facile, procede a ritmi soddisfacenti così come la Spagna”. In questi processi di trasformazione trainano alcuni settori merceologici come quello bancario/finanziario in accelerata spinta e quello delle telco dove le interazioni con i clienti sono sempre più dinamiche, ma, come rimarca Comastri, “nessun comparto può ritenersi escluso. E’ un’opportunità da cogliere e come tale non la si può trascurare”.
In un mondo in forte evoluzione e trasformazione anche i contesti competitivi tradizionali diventano sempre più labili e lasciano spazio a nuovi attori, che nell’agilità e nella flessibilità trovano la loro essenza fondante: “Da una parte giochiamo la partita con i vendor tradizionali con cui ci confrontiamo da sempre dall’altra dobbiamo necessariamente vedercela anche con le start up più innovative costituite da poche persone che magari lavorano in un garage e  che fanno delle nuove logiche di trasformazione e delle idee innovative le loro armi distintive, senza vincoli con il legacy. In questo scenario gioca a nostro favore il fatto di essere abbastanza grandi e solidi e con una storia decennale di successo alle spalle da garantire un percorso verso il futuro sicuro ma anche non così grandi per non essere agili e flessibili come le start up”. Che non significa, come rimarca Comastri, non essere immuni da tutte le possibili criticità: “Il nostro obiettivo è crescere di più in termini di fatturato globale  al fine guadagnare  uno spazio d’azione più interessante sul mercato;  il nostro obiettivo è quindi  moltiplicare la crescita e posizionarci con un fatturato più elevato di quello che facciamo attualmente”.
C’è entusiasmo in Comastri che sente il momento estremamente stimolante per l’industria IT: “Ho avuto la fortuna di vivere il mondo IT e, in particolare quello del software,  che è comunque un mercato sempre entusiasmante, in cui bisogna rinnovarsi di continuo”. 
La sfida rimane aperta per un’azienda come CA Technologies, che continua a confrontarsi e a evolvere in un mercato dinamico ma anche per un manager che ha ancora tanti progetti davanti a sé da sviluppare e condurre. 

Telecom Italia Trust Technologies e Telefonica innovano con CA Technologies
Tra le aziende c’è chi, come Telecom Italia Trust Technologies in Italia e Telefonica in Spagna, hanno scelto di innovare con CA Technologies.
Leopoldo Genovesi, Amministratore Delegato di Telecom Italia Trust Technologies
, guida la factory per i servizi digitali di Telecom Italia, che ad oggi eroga servizi innovativi quali firma digitale, Pec, conservazione a norma…, gestendo tutte le Pec della PA (avvendo vinto la gara Consip).  E’  la società del gruppo Telecom che ha sviluppato la piattaforma in cui CA Technologies è la componente core dell’infrastruttura per erogare servizi di identità digitale Spid  (Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale di cittadini e imprese), per la cui erogazione è necessario essere Identity Provider, da proporre al mercato non direttamente ma attraverso Telecom Italia sia sui mercati consumer sia business. Entro fine anno/inizio 2016 dovrebbe finire l’iter di accreditamento in modo che dall’inizio del 2016 sarà in grado di erogare le identità digitali secondo la legge italiana.


Leopoldo Genovesi, Amministratore Delegato di Telecom Italia Trust Technologies
“Nell’erogazione dell’identità digitale, la piattaforma CA Technologies gestisce le varie fasi dell’identificazione dell’utente, l’autenticazione dell’utente e la gestione delle transazioni ed è integrabile con la componente di Certification Autority. E’ il core tecnologico per la registrazione e la gestione dell’Identità digitale e poi ha bisogno di essere integrata con una componente di Certification Autority e integrabile con la componente di Crm,” 
spiega Genovesi – Il legame con CA Technologies dura da anni, nel passato era più una relazione di fornitura tecnologica, mentre  in questo caso è una partnership stretta perché siamo i primi e unici ad avere avuto una piattaforma in outsourcing per erogare il servizio, mentre nel resto del mondo CA eroga direttamente i servizi in outsourcing”.
Verosimilmente dal prossimo gennaio con questa piattaforma la società sarà pronta per avere la certificazione dall’Agid – Agenzia per l’Italia Digitale -  e diventare operatore come per gli altri servizi digitali, con un go-to-market sia attraverso i negozi fisici di Telecom Italia sia attraverso on line. “L’Italia spesso è molto più avanti come idee rispetto ad altri paesi ma in ritardo come attuazione a causa della rigidità e lentezza dell’impianto normativo. Noi siamo abilitati a dare l’identità digitale a norma; lo sviluppo di tali servizi dipenderà e avverrà se i service provider inizialmente pubblici metteranno a disposizione i servizi per i cittadini. La legge comunque prevede che entro un paio di anni tutti i servizi on line siano accessibili con un’identità digitale Spid. Il mercato potenziale quindi è enorme e riguarda tutti i cittadini italiani. Questo farà da volano ad altri servizi della PA, ma anche per il mercato privato, a partire dalla banche, che avrà la possibilità di non gestire più autonomamente le loro modalità di accesso ma di utilizzare quelle già a disposizione dei cittadini.
Da parte sua Telefonica vede nella situazione attuale di Digital Economy un momento rivoluzionario positivo per il mondo delle Telco. “Si assiste alla congiunzione di diversi fenomeni come nuove e potenti capacità computazionali, la disponibilità di software e applicazioni in real time, un elevato livello di connettività, l’esplosione dei dati tutti fattori che hanno portato le telco tradizionali a diventare Digital telco”. Telco digitali come Telefonica che guardano a questi trend e li abbracciano a partire dal Big Data per la gestione delle identità digitali e di servizi di cyber security fino al cloud. Con una partnership decennale con CA Technologies, l’obiettivo di Telefonica è di proseguire nella trasformazione digitale continuando a fare evolvere il portfolio, anticipando laddove possibile i trend dell’IoT e delle smart cities.

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