Cina sempre più vicina alle imprese lombarde

Scambi che superano i 7 miliardi di euro in sei mesi, +13%. Milano prima (+18,9%), poi Bergamo (+8,3%) e Brescia (+18,4%).

Autore: Redazione ImpresaCity

Cina e Lombardia: affari che superano già i sette miliardi di euro nei primi sei mesi del 2015, +13%. Grazie soprattutto a un import da 5,6 miliardi che cresce del 15,4% e rappresenta ben il 40,4% del totale italiano.
Bene anche l’export: 1,6 miliardi, +5,1%, un terzo di quello nazionale. Milano, prima con oltre la metà del totale lombardo, aumenta il suo interscambio del 18,9%, passando da 3,1 a 3,7 miliardi. Seguono Bergamo (8,1%, +8,3%) e Brescia (7,5%, +18,4%). In forte crescita Mantova che segna un +72,4% rispetto al 2014 e Pavia +21,7%.
Si importa soprattutto elettronica (21,3% del totale) e si esportano macchinari (32,2%). Ma si fanno molti affari anche nel settore del tessile e abbigliamento, sia nell’import (il 16,7% delle importazioni, +18,5% rispetto al 2014) che nell’export (un quinto circa delle esportazioni, +32,8%).
Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat nei primi sei mesi del 2015 e 2014.
Se i prodotti tessili sono i più importati per Varese, Como e Bergamo, per Milano, Cremona e Lodi prevalgono gli apparecchi elettronici e computer, per Brescia, Mantova e Lecco i metalli, per Pavia i macchinari, per Monza e Brianza gli apparecchi elettrici e per Sondrio gli altri prodotti manifatturieri.
Le merci più esportate sono i macchinari per quasi tutte le province tranne Milano dove prevale l’export di moda e abbigliamento e Lodi con le sostanze e prodotti chimici.

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