Nuova ristrutturazione in vista per StMicro

I risultati negativi stanno portando il management franco-italiana alla decisione di ridurre sensibilmente la struttura.

Autore: Redazione ImpresaCity

StMicroelectronics sta attraversando, e non da poco tempo, una fase piuttosto complicata. La società, nella quale gli Stati italiano e francese detengono ciascuno circa il 14% del capitale, sta avendo numerose difficoltà nella transizione verso le nuove tecnologie e la relativa domanda proveniente dal mercato.
Ne può essere testimonianza il fatto che la divisione che produce componentistica digitale, soprattutto i chip per i box Internet, ha chiuso il secondo trimestre con una flessione del 20% nel giro d'affari, per un totale di 207 milioni di euro.
Secondo fonti di provenienza transalpina, sarebbero allo studio pesanti misure di ristrutturazione. Il business digitale occupa oggi circa 1800 persone, ma una parte di queste sono destinate a perdere il posto di lavoro. Circolano voci differenti sui tagli, che spaziano dalle 600 fino addirittura alle 1500 unità.
Per ora, ovviamente, non ci sono conferme ufficiali da parte dell'azienda, ma sembra che la differenza di entità della ristrutturazione si debba a visioni diverse fra l'attuale presidente, Carlo Bozotti, e il consiglio di amministrazione.
In realtà, sembra essere in discussione tutta la strategia del gruppo, chiamata ad adattarsi molto rapidamente a modalità di commercializzazione dei semiconduttori cambiate negli ultimi anni. Alcuni manager lamentano l'assenza di una vera visione strategica, a vantaggio di una gestione essenzialmente contabile del gruppo.
Una decisione sull'entità della ristrutturazione, destinata comunque a generare scontri sociali, è attesa nelle prossime settimane.

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