Split Payment, CNA: va abolito al più presto

Il segretario della CNA Silvestrini: "I numeri del Mef confermano che è un maxi drenaggio di liquidità vitale per le imprese".

Autore: Redazione ImpresaCity

“Lo Split Payment sta funzionando alla perfezione. Purtroppo. Lo confermano i dati diffusi dal Mef sulle entrate tributarie erariali nei primi sette mesi dell’anno. Tra gennaio e luglio le entrate Iva derivanti dallo Split Payment hanno permesso una crescita delle entrate Iva di 1.450 milioni. Questo balzo – dichiara Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna – è soprattutto il risultato amaro dello Split Payment, il sistema che impedisce il pagamento dell’Iva alle imprese fornitrici della Pubblica amministrazione. Un maxi-drenaggio di risorse pari a 2.553 milioni di euro a danno di tutto il sistema produttivo, che, peraltro, secondo i nostri calcoli,  vede allontanare il recupero di circa due miliardi di Iva sugli acquisti, liquidità fondamentale in un momento di perdurante stretta creditizia. Abbiamo a portata di mano  l’occasione per eliminare questo errore. Se, come ha annunciato il ministro Padoan, la Legge di Stabilità permetterà di abbassare le tasse sulle imprese e sul lavoro, potrà essere l’occasione giusta anche per abolire lo Split Payment”.
Lo “Split Payment” è una norma introdotta il primo gennaio 2015 per contrastare l’evasione Iva e che riguarda due milioni di imprese che lavorano con la Pubblica Amministrazione. Le imprese intermedie, in genere, compensano l’imposta che incassano sulle vendite con quella pagata ai fornitori. Dal primo gennaio 2015 non accade più così. Qualunque soggetto della PA che riceve una fattura, trattiene l’Iva e la versa direttamente al fisco. "Una gigantesca sottrazione di risorse dai flussi di cassa", accusa la CNA.

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