Software vendor allineati nell'Open Container Project

Quasi tutti i big hanno aderito a un progetto che farà di Docker lo standard della nuova generazione della virtualizzazione.

Autore: Redazione ImpresaCity

Dalla recente conferenza DockerCon, sì è tenuta a San Francisco, è arrivato l'annuncio dell'adozione di un progetto di definizione comune di Api e utilizzi nell'ambito del neonato Open Container Project.
L'obiettivo fondamentale dell'iniziativa è che Docker funzioni sulla grande maggioranza dei sistemi operativi, architetture Cpu e ambienti cloud. Per arrivarci, l'iniziativa ha raccolto un ampio insieme di fornitori, che comprende i nomi come Amazon, Cisco, Emc, Google, Hp, Huawei, Ibm, Intel, Microsoft, Pivotal, Red Hat e Vmware. Di fatto, dal lotto mancano solo un paio di nomi importanti, come Oracle e Apple.
Open Container Project sarà supportato anche dalla fondazione Linux, visto che Docker sfrutta nati veramente i container del sistema operativo open per la virtualizzazione. Questo impegno dovrebbe garantire che la natura open source della tecnologia di containerizzazione non sarà rimessa in discussione.
L'interesse che sta suscitando questa evoluzione risiede nel fatto di occupare molto meno spazio rispetto all'insieme delle immagini delle macchine virtuali generate dagli hypervisor più conosciuti. La maggior leggerezza garantisce anche una implementazione più rapida e questo genera un ulteriore vantaggio per le applicazioni dockerizzate. Il container, infatti, integra un ambiente operativo ridotto per funzionare, poiché utilizza le risorse del suo sistema host.
Docker viene oggi utilizzato da oltre 3 milioni di sviluppatori e già 140.000 applicazioni sono state create. Questa tecnologia potrebbe, in prospettiva, rimettere in discussione le notte soluzioni di virtualizzazione, ma il processo di crescita è ancora agli inizi.

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