Sempre più elevato il costo delle violazioni di dati

Uno studio realizzato dal Ponemon Institute sancisce come il valore medio complessivo per azienda degli attacchi subiti abbia raggiunto i 3,8 milioni di dollari.

Autore: Redazione ImpresaCity

Ammonta a 3,8 milioni di dollari il costo medio di una violazione di dati in azienda. Il dato, evidenziato dal Ponemon Institute, rappresenta un aumento del 23% rispetto al 2013. Il costo associato a ciascun dato perso o rubato è cresciuto del 6%, passando da 145 a 154 dollari. La differenza sembra indicare, quindi, che il numero di dati coinvolti sia aumentato in un anno.
Esistono varie abilità sostanziali a seconda dei settori, dei paesi o delle modalità. Il retail appare il comparto dove l'aumento è più elevato, con il costo di perdita del simbolo dato passato da 105 a 165 dollari (+57%). L'informazione persa o rubata ha però un valore più elevato nel mondo sanitario (363 dollari) e in quello dell'education (300 dollari), mentre settore pubblico e trasporti sono i comparti dove il costo medio a fare meno rilevante.
Gli Usa sono il paese dove le perdite appaiono più costose (217 dollari), ma poco dietro troviamo la Germania (211 dollari). I valori più bassi si registrano in India (56 dollari) e Brasile (78 dollari).
Le ragioni di questi aumenti, secondo Ponemon Institute, vanno attribuiti all'impennata del numero di attacchi, ma anche alla gravità più importante delle intrusioni e alle misure di protezione divenute più consistenti e, quindi, anche più costose. Al contrario, ci sono fattori che spingono i valori verso il basso, come il coinvolgimento dei consigli d'amministrazione e il ricorso ad assicurazioni.

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