Intel mette le mani su Altera, un'acquisizione nel segno dell'IoT

Un'operazione da 14 miliardi di dollari. Sarebbe la più grande acquisizione mai compiuta da Intel

Autore: Piero Macrì

Intel è vicina a un accordo per l'acquisizione di Altera, uno dei due maggiori produttori di high-end programmable logic device. Quotata al Nasdaq, fondata nel 1983 e con 3mila dipendenti in più di 20 Paesi, nell'ultimo anno Altera ha realizzato ricavi per 1,93 miliardi di dollari, + 11,52% rispetto all'anno precedente. La capitalizzazione complessiva è di 14,4 miliardi di dollari ed è questa la cifra che Intel potrebbe sborsare per acquisirla. Sarebbe la più grande acquisizione mai compiuta nella storia di Intel.

Evidentemente è un'operazione che ha un particolare valore. Permetterebbe a Intel di diversificare profondamente la propria offerta indirizzando nuovi mercati. Quali? Di fatto, guardando il tutto in prospettiva, quello che fa riferimento all'Internet of Things. I chip prodotti da Altera sono infatti quelli che vengono personalizzati in mercati come elettronica di consumo, industria, communications, networking, cloud computing, storage, industrial, automotive e difesa.

Il percorso nell'industria dei semiconduttori seguito da Altera ha una sua evoluzione naturale in quella che da tutti viene definita come la grande opputunità del secolo, l'IoT. Una visione espressa dallo stesso Ceo di Altera, John Daane, in un documento pubblicato all'inizio dell'anno, The Unintended Consequences of The Internet of Things: Il concetto sottostante l'Iot è semplice, dice Daane: "Se un dispositivo è gestito dall'elettronica, è possibile, in modo molto semplice, connettere il controller a Internet. In questo modo il dispositivo diventa un oggetto con un proprio indirizzo IP acquisendo  nuovo status e nuovi poteri: può inviare informazioni sul proprio stato, può inviare dati e accettare comandi da uno samrtphone e da un'applicazione cloud". 

Una visione futuristica di quello che potrebbe essere il mercato è espressa in questa immagine fornita da Altera. Il data center come nucleo e un ambiente esterno, the fog, costituito da internet switches, smart hubs e sensori intelligenti. In altre parole un computing virtualizzato basato su un ambiente IoT distribuito.

Per riuscire a raggiungere questa visione si legge nel documento, "Many steps must be taken to reach this vision. Applications must be in a portable container, such as a JAVA virtual machine or an Open Computing Language (OpenCL) platform, for example, that allows them to execute without alteration on any of a huge range of different hardware platforms. The notion of application-directed networking must extend beyond the data center, into a version of the Internet that can support QoS guarantees on individual connections, and eventually computing tasks within nodes. And somehow, all of this must be made secure".


Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.