Sdn, Hadoop, OpenStack: il trio vincente

Come soddisfare le crescenti esigenze di gestione delle applicazioni, dei dati e dello storage senza pesare (troppo) sui budget.

Autore: Roberto Bonino

In molti settori, i servizi It si trovano a lavorare con budget che non crescono da tempo e risorse in calo. Allo stesso tempo, essi si trovano a doversi confrontare con una crescente domanda di applicazioni, strumenti di analisi dei dati e spazio di memorizzazione.
Di fronte a questo scenario, il software-defined networking (Sdn) si propone come un’interessante strada evolutiva, ma unicamente nei casi in cui riesca a offrire un rapido e misurabile valore di business. Nell’attuale fase dello sviluppo, quelle che vengono chiamate applicazioni “ascendenti” (northbound) per Sdn appaiono più come una promessa che una realtà, mentre il loro opposto (southbound), legato alla gestione delle reti, sta divenendo qualcosa di più concreto e implementabile.
Nel settore del retail, per esempio, i data store aumentano generalmente dal 20 al 40% all’anno, senza che alcunché venga, nel frattempo, eliminato. L’analisi dei big data con il framework Hadoop può gestire, ma anche analizzare questi dati. Tuttavia, in assenza di tool di orchestrazione efficaci, tanto per i server quanto per le reti, lo sviluppo o l’installazione di nuovi cluster Hadoop può richiedere un tempo che arriva a diverse settimane.
I team di amministrazione delle reti, dei server e delle applicazioni devono, dunque, collaborare per implementare e testare nuove tipologie di installazione. Sul fronte server, sistemi quali OpenStack permettono di gestire una tale orchestrazione. Dal punto di vista delle reti, parimenti, Sdn e i tool associati possono svolgere il medesimo compito. La riduzione dei tempi e il miglioramento della precisione di implementazione che ne risulta rappresentano grandi progressi per i sistemi informativi.
Sul fronte dello storage, stiamo assistendo a una forte spinta in favore dell’Ip, che si tratti di FCoE (Fibre Channel over Ethernet) o di iScsi. Da qui deriva la necessità di allocare risorse in funzione delle capacità delle unità a disposizione e delle applicazioni in utilizzo.
La natura dinamica dei server virtualizzati esige, inoltre, che le reti siano reattive ai bisogni delle applicazioni. Per la convergenza, diventa sempre più importante che parametri come la qualità del servizio e l’attribuzione di banda siano facilmente configurabili e riconfigurabili per soddisfare le necessità degli utenti. Stesso discorso si può fare per i sistemi di gestione software, come appunto Sdn.
Infine, una delle principali lacune degli attuali sistemi d’amministrazione delle reti resta la capacità di aggregare i dati di utilizzo per dare evidenza dell’impiego globale della rete per ogni applicazione.

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