[Videointervista] Alberto Bullani, Country Manager, VMware Italia

Il Software Defined Data Center (SDD) è uno dei pilastri strategici di VMware, una visione lanciata dal vendor tre anni fa relativa al concetto di un Data Center completamente automatizzato attraverso il software. Oggi virtualizzazione, cloud e le innovazioni hardware più recenti, per esempio l’introduzione della tecnologia flash sul lato server, danno l’opportunità di adottare un approccio completamente nuovo allo storage.

Autore: Redazione ImpresaCity

Il Software Defined Data Center (SDD) è uno dei pilastri strategici di VMware, una visione lanciata dal vendor tre anni fa relativa al concetto di un Data Center completamente automatizzato attraverso il software. Oggi virtualizzazione, cloud e le innovazioni hardware più recenti, per esempio l’introduzione della tecnologia flash sul lato server, danno l’opportunità di adottare un approccio completamente nuovo allo storage. Ne risulta una ridefinizione del modo in cui le aziende soddisfano i propri requisiti di storage e disponibilità negli ambienti virtualizzati. La visione del Software Defined Data Center di VMware include ora il Software Defined Storage o SDS. L’SDS fornisce allo storage la stessa efficienza che il modello operativo della virtualizzazione server ha offerto al computing. Per farlo astrae le risorse di storage delle Virtual Machine.

“Il primo step della vision SDD - spiega Alberto Bullani, Country Manager di VMware Italia - ha previsto il lancio della virtualizzazione e automazione della parte computazionale. Il secondo step, avvenuto due anni fa, ha portato a un’automazione più spinta del data center attraverso l’acquisizione di Nicira, che ha introdotto il concetto di Software Defined Network. A completare questa vision il terzo step, che ha esteso il Software Data Center alla componente storage con la presentazione lo scorso anno di Virtual SAN - VSAN - di cui di recente è stata lanciata la versione 6, pronta per le grandi aziende e per applicazioni mission critical”.
“Oggi VMware, quindi, è in grado di portare a livello software anche le funzioni di rete e storage al fine di rimodellare in modo flessibile e veloce il Data Center e propone un’offerta completa che va dalla virtualizzazione della parte computazionale, passando per quella networking per arrivare allo storage”, conclude Bullani.

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