Roi positivo per gli investimenti in cloud

In base a uno studio di Vanson Bourne, le aziende riscontrano vantaggi nella velocità di accesso alle tecnologie, tempi di implementazione più rapidi e riduzione nelle perdite di dati.

Autore: Redazione ImpresaCity

Il cloud computing implica un profondo cambiamento di logica nelle politiche di sourcing delle direziono dei sistemi informativi, facendo evolvere l’acquisto delle risorse dal capitolo delle spese in conto capitale (Capex) ea quelle operative (Opex). Se l’orientamento in questa direzione è un dato di fatto quasi in ogni contesto aziendale, può essere lecito domandarsi se il gioco vale la candela.
In base a uno studio realizzato da Vanson Bourne (su commissione di Tata Communications), la risposta appare positiva. Per il 72% dei decisori It interpellati (970 in tutto, di otto paesi, Italia esclusa), tutti impegnati in progetti cloud e con un organico superiore ai 500 dipendenti, il Roi ottenuto viene  giudicato soddisfacente e per il 19% il giudizio è ancora migliore.
Il campione stima in un 27% medio la percentuale di riduzione dei costi realizzata dopo aver scelto di passare componenti della propria infrastruttura sulla nuvola. Solo il 5% ha ottenuto un Roi scarso e il 4% non ritiene di aver ricavato alcun vantaggio misurabile.
Fra gli indicatori utili a concretizzare il giudizio positivo, il 65% ha indicato l’accelerazione degli accessi alla tecnologia, il 49% la riduzione dei ritardi nelle realizzazioni e il 48% una minor perdita di dati.

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