BSA ha pubblicato i risultati di una ricerca sulle legislazioni nazionali dell’Unione Europea in materia di cyber security. La ricerca ha ijndividuato diverse pericolose lacune e frammentazioni nella preparazione di alcuni Stati comunitari a bloccare le minacce informatiche.
Il
rapporto valuta le leggi nazionali, i regolamenti e le politiche in tutti e 28 gli Stati membri dell'UE in relazione a 25 criteri ritenuti essenziali per un’efficace sicurezza informatica ed è destinato a fornire agli Stati membri dell'Unione uno strumento per valutare le proprie politiche in funzione di una serie di criteri chiave e a tracciare un percorso che contribuisca a delineare i principali elementi costitutivi di un forte quadro normativo sulla sicurezza informatica.
"Analizzando le protezioni informatiche in Europa se ne trae un quadro in qualche modo
irregolare, afferma Thomas Boué, direttore policy di BSA EMEA. La maggior parte degli Stati membri riconoscono che la sicurezza informatica è una priorità, eppure alcune incoerenze nel loro approccio lasciano l'intero mercato comunitario vulnerabile alle minacce. La direttiva
Network and Information Security potrebbe aiutare a stabilire un più affidabile livello base di sicurezza informatica e di resilienza, se si concentrasse meglio nell'allineare la predisposizione alla sicurezza delle infrastrutture digitali più critiche in Europa e introducesse processi armonizzati di reporting e condivisione delle informazioni in tutto il mercato unico".