Brevetti: è Milano la prima fabbrica delle idee innovative in Italia

Boom dei brevetti green (+6,3%) e dei marchi italiani in Europa (+4,8%).

Autore: Redazione ImpresaCity

E’ Milano a guidare la classifica italiana della produzione di idee innovative. Soltanto alla capitale Meneghina si devono il 16% dei brevetti e il 18,4% dei marchi depositati dal Belpaese in Europa nell’ultimo decennio, ma anche il 15% dei disegni comunitari depositati nello scorso quinquennio.
A far correre la fantasia dei geni italici sono soprattutto le tecnologie verdi, a cui si riconducono 2.118 brevetti. Questi ultimi rappresentano solo il 5,3% delle 40,2 mila domande italiane brevettuali pubblicate nell’ultimo decennio dall’European Patent Office (EPO), ma avanzano a passo sostenuto, con un ritmo superiore al 6% l’anno.
Per tutelare i settori tipici del made in Italy, però, l’ingegno italiano punta soprattutto sui disegni e sui marchi comunitari, trovando al Nord la principale fonte di ispirazione: tra il 2009 e il 2013 dal Nord Est proviene infatti ben il 43% delle quasi 97,5 mila domande italiane di disegni depositati all’Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno (UAMI), mentre dal Nord Ovest viene il 40% dei circa 60,8 mila marchi comunitari depositati sempre presso lo UAMI tra il 2004 e il 2013. 
E’ quanto emerge dal rapporto 2014 dell’Osservatorio Unioncamere Brevetti, Marchi e Design, che mette a fuoco gli strumenti utilizzati per la tutela della proprietà industriale in ambito comunitario.
“L’obiettivo di questo lavoro – ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello è quello di offrire alle istituzioni, alle stesse imprese e all’opinione pubblica del Paese strumenti più efficaci di analisi delle strategie di innovazione tecnologica e di differenziazione del prodotto praticate dalle aziende e dai gruppi italiani. Un know how che può rivelarsi prezioso per aiutare soprattutto quelle piccole e piccolissime imprese, che costituiscono la spina dorsale del nostro Paese,  a fare un salto di qualità recuperando competitività sui mercati globali”.

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