Lussemburgo, nuovo paradiso fiscale per l’It

Dopo l’Irlanda, un nuovo paese sembra attirare l’attenzione delle multinazionali tecnologiche, grazie a condizioni fiscali favorevoli.

Autore: Redazione ImpresaCity

Dal momento che l’Irlanda sembra decisa a rivedere una politica fiscale fin qui tesa a favorire l’insediamento delle multinazionali sul proprio territorio, l’attenzione delle aziende soprattutto del comparto high-tech si sta spostando verso il Lussemburgo.
La tendenza è stata portata in evidenza dal quotidiano Le Monde, che ha realizzato un’inchiesta in collaborazione con il consorzio di giornalismo investigativo americano Icji. Dal lavoro emerge che realtà come Amazon, Apple e Verizon hanno già colto al volo i vantaggi fiscali offerti dal piccolo paese dell’Europa Centrale.
Emblematico, secondo gli autori dei servizio, appare il caso di Verizon, che ha aperto in Lussemburgo una holding esonerata dal pagamento delle imposte, l’ha chiusa a sandwich fra due Srl sempre lussemburghesi, mettendoci poi sopra la casa-madre americana e sotto un’altra holding olandese. Tutto ha avuto luogo, approfittando di accordi fiscali (detti tax ruling), che rendono possibili una serie di operazioni finanziarie defiscalizzate.
Chiamate in causa, le autorità del Granducato hanno reagito affermando che le pratiche fiscali sono conformi alle leggi internazionali. Tuttavia, non è un caso che un numero crescente di paesi stia cercando di rivedere le proprie legislazioni in merito e organismi sovranazionali, a cominciare dalla Commissione Europea, vogliano limitare le capacità di agevolazioni fiscali di cui hanno approfittato abilmente certe multinazionali.

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