iPhone 6, iOs 8 e Apple Watch: l’impatto per le aziende

La casa della Mela non ha tradito le attese, con il lancio di un ecosistema tecnologico per la mobility e l’Internet delle Cose. E un orientamento B2B più marcato.

Autore: Roberto Bonino

L’appeal mediatico di Apple è fuori discussione da molto tempo. Il lancio dei nuovi iPhone 6, Apple Watch e iOs 8 ne è stata l’ennesima dimostrazione e delle caratteristiche dei nuovi prodotti si può leggere oggi (e si continuerà a farlo nei prossimi giorni, forse mesi) ovunque sulla Rete.
In questa sede, vorremmo analizzare gli aspetti che più direttamente possono impattare sul lavoro dei Cio e dei loro dipartimenti It. Già oggi, secondo un’analisi di Good Technology, le applicazioni iOs rappresentano quasi l’88% delle attivazioni, ma i nuovi iPhone fanno ulteriori passi avanti per convincere i Cio che possono essere terminali aziendali a tutti gli effetti, con funzioni e servizi dedicati.
Il solo passaggio a schermi fino a 5,5 pollici rappresenta una miglioria importante, specie per la possibilità di dividere il display per far girare due applicazioni contemporanee, in aggiunta al vantaggio tecnologico già acquisito con la tecnologia Retina. Certamente, anche una maggior autonomia (ancora non quella realmente desiderata) e funzioni come Apple Pay (per i pagamenti mobili) contribuiscono a consolidare l’immagine dell’iPhone 6 come strumento a tutto tondo per gli utilizzi sia personali che aziendali.
Sul lato enterprise, è probabilmente iOs 8 a presentare le novità più significative. La protezione estesa dei dati con autentica via password, l’identificazione e cifratura dei messaggi (con il supporto di S/Mime) sono solo alcuni esempi dell’orientamento B2B degli annunci di Apple. Ora, l’It potrà più facilmente accordare privilegi e diritti di utilizzo delle applicazioni o di accesso a iCloud Drive (la risposta a Dropbox targata Mela) e gestire le flotte (Mdm) con il Device Enrollment Program, che consente di implementare dispositivi pronti all’uso con configurazioni automatiche sulle reti interne e download di applicazioni business nell’ambito delle policy aziendali predefinite.

Azioni e verifiche per i Cio

A cosa dovranno prepararsi, soprattutto, i dipartimenti It, ora che Apple ha svelato i suoi nuovi gioielli? Certamente, a una domanda molto forte di poter utilizzare quanto prima il device più aggiornato, il che non sarà sempre possibile, in base ai contratti esistenti con gli operatori o alle politiche connesse alla mobility in azienda. Occorrerà poi testare, per quanto possibile, certe nuove funzioni nel contesto dell’impiego in azienda, per non ricadere nella casistica verificatasi a suo tempo con l’iPhone 5 e il lettore di impronte digitali (ben presto rivelatosi inefficace).
Essendo poi state introdotte molte nuove funzioni, l’It dovrà assicurarsi che chi farà uso dei device mobili in azienda ne abbia compreso appieno le caratteristiche, prima di installare applicazioni e servizi specifici. Un po’ di tempo e qualche costo supplementare potrebbe dover essere messo in conto.
Il lancio di una nuova generazione di tecnologie mobili a forte impatto di utilizzo accentua la necessità per le aziende di definire una chiara strategia di gestione della mobility stessa, ragionando sulle necessità reali del proprio contesto di business, ma verificando anche le esigenze di conformità da rispettare e le ricadute sul fronte della sicurezza.

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