Una recente ricerca rivela come la maggior parte dei vertici aziendali di tutto il mondo stia riconsiderando le strategie inerenti ai dati a fronte del nuovo scenario geopolitico
Autore: Redazione ImpresaCity
Pure Storage ha pubblicato i risultati di una ricerca dedicata alla sovranità dei dati realizzata in collaborazione con la University of Technology Sydney, che mostra come le incertezze geopolitiche e l'evoluzione normativa stiano trasformando la sovranità dei dati da questione di compliance a rischio di business fondamentale che coinvolge competitività, innovazione e fiducia dei clienti.
Un sondaggio qualitativo basato su un questionario inviato a figure aziendali apicali in nove Paesi di tutto il mondo ha evidenziato unanime preoccupazione circa i rischi derivanti dalla mancata azione nei confronti del tema della sovranità dei dati: il 100% ha confermato che i rischi di sovranità, comprese le interruzioni di servizio, hanno spinto le aziende a riconsiderare il luogo in cui risiedono effettivamente i loro dati; il 92% ritiene che le evoluzioni geopolitiche stiano aumentando i rischi legati alla sovranità; il 92% teme che un'inadeguata pianificazione della sovranità possa produrre danni alla reputazione; l'85% considera la perdita di fiducia da parte dei clienti come conseguenza ultima della mancata azione; infine, il 78% sta già adottando differenti strategie come l'implementazione di strategie multi service provider, l'adozione di data center sovrani e l'integrazione di nuovi requisiti di governance all'interno dei contratti.
L'indagine ha identificato una "tempesta perfetta" nella quale i rischi di interruzione dei servizi, le preoccupazioni per le influenze estere e i cambiamenti normativi convergono per creare un'incognita senza precedenti per aziende e interi Paesi. Non affrontare proattivamente questi pericoli può potenzialmente portare a perdite di fatturato, sanzioni e danni irreparabili alla fiducia degli stakeholder.
La soluzione alla sovranità dei dati non è una scelta tra abbandonare tutti i servizi su cloud pubblico e ignorare del tutto i rischi connessi. Pure Storage consiglia invece una valutazione mirata degli obiettivi strategici di un'azienda, cosa che richiede un processo proattivo e meditato che analizzi lo scenario del rischio per identificare i servizi e i dataset maggiormente critici e sensibili, spostare i relativi workload in ambienti sovrani e continuare a usare il cloud pubblico per le funzioni meno cruciali. Un approccio bilanciato di questo genere permette di mantenere la compliance e il controllo senza sacrificare l'innovazione e l'agilità che occorrono per restare al passo con le dinamiche del moderno scenario di business.
"Le potenziali conseguenze della mancanza di una strategia moderna e realistica di sovranità dei dati sono significative. Perdita di fiducia, danni finanziari e svantaggio competitivo sono possibili risultati da non ignorare. Raccomandiamo un approccio ibrido alla sovranità dei dati: iniziare con una valutazione del rischio sui vari workload, mantenere la sovranità dei workload critici e avvalersi del cloud pubblico per tutto il resto. Una strategia bilanciata ottimizza la riduzione del rischio mantenendo la velocità dell'innovazione e la resilienza dell'azienda”, commenta Alex McMullan, Chief Technology Officer, International di Pure Storage.