Un evento di E4 a Milano ha riunito 300 imprese e centri di ricerca per fare il punto sull’innovazione digitale e sui suoi impatti: “Occorre costruire il futuro, non aspettarlo”
Autore: Daniele Lazzarin
Intelligenza artificiale, High Performance Computing e Quantum Computing non sono sviluppi isolati, ma si integrano e si completano, dando forma a un futuro in cui anche l’Europa e l’Italia possono essere protagoniste. Questo il messaggio di fondo dell’evento “AI, HPC, Quantum: Reshaping the Technology Landscape", tenutosi in settembre a Milano e organizzato da E4 Computer Engineering.
La società emiliana, specializzata in soluzioni di supercalcolo, è riuscita a riunire a Milano oltre 300 partecipanti di imprese utenti, università, centri di ricerca, istituzioni e partner tecnologici appunto dei mercati AI, HPC e Quantum, tra cui Nvidia, Dell, Lenovo, AMD, IBM, NetApp e Vertiv, che erano anche sponsor dell’evento.
L’agenda della giornata (per brevità qui parleremo solo di alcuni interventi) ha previsto keynote, innovation talk, tavole rotonde e sessioni di approfondimento su AI, HPC e Quantum, e su temi come convergenza HPC-AI sovranità digitale, sostenibilità energetica, ma anche sulle implicazioni filosofiche ed etiche dello sviluppo tecnologico, trattate da un keynote del professor Luciano Floridi. Inoltre una Poster Session ha premiato alcuni progetti di ricerca universitari con ore di computazione sulla piattaforma Chiron Lab di E4, e il vincitore con una GPU Nvidia L4.
“Ogni innovazione è potenzialmente pericolosa e provoca paure e preoccupazioni, ma noi di E4 pensiamo che occorra guardare oltre e costruire il futuro, non aspettarlo: per questo investiamo in HPC, AI e Quantum”, ha detto Cosimo Damiano Gianfreda, CEO e co-fondatore di E4 (nella foto di apertura) aprendo l’evento. “In particolare abbiamo investito in progetti europei e italiani, 19 al momento: vogliamo partecipare ad alcune delle AI Factory dell’Unione Europea, e stiamo avviando un progetto per fare tecnologia e componenti nostri”.
“E4 si impegna con determinazione a guidare lo sviluppo di un processo produttivo di componenti italiani ed europei per il supercalcolo e l’AI, ad esempio Risk-V”, ci ha poi spiegato a questo proposito Andrea Acquaroni, Chief Product Officer di E4. “In quest’ottica, è già attivamente coinvolta in progetti di ricerca e integrazione, sia a livello nazionale che europeo, focalizzati su processori e acceleratori. Inoltre collabora con aziende della supply chain e con start-up innovative che operano in questo settore strategico. L’obiettivo finale è la realizzazione di un supercalcolatore la cui proprietà intellettuale sia interamente italiana e/o europea”.
Nel 2024, E4 ha raddoppiato il fatturato, portandolo a 55,8 milioni di euro (il quadruplo rispetto al 2021), anche anche grazie alle vittorie nelle gare per il potenziamento del supercomputer Galileo 100 e per la fornitura di infrastrutture ICT per il progetto ASTRI. Gianfreda nel suo keynote ha poi ricordato la recente apertura di una filiale in Spagna, e la creazione di un nuovo team con competenze di enterprise e corporate, che estende l’ambito d’azione di E4, finora concentrato sulla ricerca e sul mondo accademico.
“A differenza del mondo della ricerca, dove le competenze tecniche specifiche sono ampiamente presenti, nel mercato Enterprise solo alcune aziende, anche tra quelle medie e grandi, dispongono internamente delle competenze necessarie per progetti complessi in ambito HPC e AI”, ci ha spiegato Acquaroni. “È quindi fondamentale affiancare il cliente lungo l’intero percorso decisionale e operativo, dalla fase iniziale – in cui partecipiamo attivamente alla definizione del bisogno e all’individuazione delle soluzioni hardware e software più idonee al caso specifico – a quelle di implementazione, messa in esercizio dell’infrastruttura, e supporto”.
Gli altri keynote della mattinata hanno visto protagonisti Rod Evans, VP EMEA HPC & AI di Nvidia, e Paul Bloch, President e Co-Founder di DDN. “Constatiamo con piacere che l’Unione Europea si sta impegnando seriamente sull’AI, con piani per costruire 20-30 AI Factory entro il 2030 che Nvidia ovviamente supporterà. Se il 2025 è stato l’anno della generative AI, il 2026 sarà quello della physical AI, cioè l'AI che interagisce con il mondo fisico attraverso robot e sensori, e che trasformerà prima di tutto il mondo dell’automotive e quello dell’healthcare”, ha detto Evans, che ha poi illustrato la roadmap di Nvidia, soffermandosi isu Cuda-Q, la declinazione per il Quantum della piattaforma di parallel computing Cuda, e sui progressi di efficienza energetica dell’architettura GPU Blackwell, con riduzioni di consumi addirittura di 350 volte entro 8 anni.
Paul Bloch ha invece sottolineato il fondamentale ruolo dello storage (DDN è specializzata in storage per HPC e AI) anche per le tecnologie più avanzate: “Abbiamo una forte partnership con Nvidia: le GPU fanno il lavoro di elaborare, ma sono i dati che forniscono valore alle aziende e ai consumatori”.
La mattinata ha avuto diversi altri momenti interessanti - tra cui l’intervento di Daniele Cesarini, HPC Technology Specialist del Cineca, che ha presentato IT4LIA, il supercomputer AI più potente d'Italia, su cui saranno investiti 390 milioni su 5 anni, con l’obiettivo di decuplicare le performance di Leonardo – e come accennato è stata conclusa dal keynote del professor Floridi.
Luciano Floridi, docente all’Università di Bologna e alla Yale University, dove è anche Direttore Fondatore del Digital Ethics Center, è una delle voci più autorevoli nel dibattito internazionale sulle implicazioni etiche della tecnologia. Il suo intervento di oltre un’ora è stato molto ricco di spunti, di cui per brevità riportiamo in estrema sintesi solo alcuni elementi.
Floridi ha approfondito tre macro-trend del digitale: l'eclissi dell'analogico (“privilegiamo sempre più i modelli digitali dimenticando i sistemi reali”), l'hardware turn (“il controllo del digitale passa per infrastrutture fisiche come data center, cavi, chip”) e l'AI come commodity (“cosa succederà quando l’AI sarà ormai scontata?”). E ha sfatato diversi luoghi comuni: non è vero che sull’AI legifera solo la UE (“l'America conta oltre 200 proposte federali”), l'intelligenza artificiale non è “il” problema climatico (“consuma solo il 2% dell'energia, e può migliorare”), e anzi può essere alleata dell'ambiente (“ci sono 440.000 progetti AI per i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU”).
“Siamo in una bolla speculativa destinata a scoppiare, con investimenti venture capital insostenibili. Seguirà una "Pax Digitalis" con spartizione del mercato tra pochi giganti, come già avvenuto per search engine e social network”, ha concluso Floridi. “La soluzione? Buona governance e regolamentazione europea, integrazione intelligente dell'AI nei processi, alleanza tra digitale e analogico. Il vero problema non è la tecnologia, ma l'uso che ne facciamo”.
Il professor Luciano Floridi durante il suo keynote all'evento "AI, HPC e Quantum" di E4