Il cloud porta rischi per le aziende europee

C’è sempre il tema della sicurezza a frenare gli investimenti delle aziende. Uno studio di SkyHigh Networks rivela uno scenario inquietante per i service provider.

Autore: Redazione Impresa City

Il 99% dei servizi cloud presenti sul mercato memorizza i dati dei clienti in paesi nei quali le regole di protezione sono meno stringenti rispetto a quelle europee o non dispongono di capacità di sicurezza di classe enterprise.
A rafforzare i dubbi di chi ancora non si è fidato troppo a investire in tecnologie legate alla “nuvola” pensa un nuovo studio realizzato da SkyHigh Networks e intitolato “European cloud adoption and risk report”. La quasi totalità dei provider fa uso di spazio allocato negli Usa, in Russia, in Cina o in India, ovvero nazioni con regole di protezione più leggere e solo il 9% dispone di capacità di sicurezza di classe enterprise. D’altra parte, 25 dei 30 principali fornitori di servizi cloud di collaborazione e condivisione di contenuti hanno sede al di fuori dei confini della Ue. Ma anche il 72% dei servizi utilizzati in Europa detengono i dati in qualche posto oltre Atlantico. Appena il 5%, per contro, è certificato Iso 27001.
Dietro queste cifre si cela uno dei grandi pericoli evocati in questo periodo storico, ovvero la cosiddetta “Shadow It”, ovvero l’insieme di prodotti e servizi utilizzati in azienda senza un’approvazione specifica dell’It né tantomeno il supporto. La semplicità di fruizione delle applicazioni cloud mette spesso in secondo piano le questioni legate alla sicurezza e i Cio che si trovano ad analizzare l’utilizzo di servizi all’interno della propria realtà si trova a constatare una Shadow It dieci volte superiore rispetto a quanto inizialmente stimato.

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