In Italia, l’84% delle aziende segnala una carenza di competenze in cybersicurezza, con circa la metà che descrive l'impatto come ‘severo’ o ‘significativo’
Autore: e. b.
Secondo una recente ricerca di Insight, la crisi nelle competenze in cybersicurezza sta costringendo il 64% delle aziende in tutta l’area Emea a ricorrere a scorciatoie rischiose e soluzioni temporanee per soddisfare le esigenze di sicurezza.
In base all’indagine, condotta da Coleman Parkes per Insight tra maggio e giugno 2025 in numerosi Paesi tra cui l’Italia, il problema è ancora più esteso proprio nel nostro Paese, dove l’84% delle aziende segnala una carenza di competenze in cybersicurezza, con circa la metà (46%) che descrive l'impatto come "severo" o "significativo". La carenza colpisce anche a livello senior, con il 40% circa che cita lacune in competenze strategiche come governance, pianificazione e valutazione del rischio.
Solo il 24% dei responsabili IT in Emea afferma di avere competenze interne sufficienti in cybersecurity per tenere il passo con le minacce in evoluzione. Queste carenze stanno ritardando iniziative chiave (57%) e lasciando più della metà delle aziende (57%) in difficoltà nel soddisfare i requisiti di conformità.
Lo studio evidenzia i principali ostacoli alla chiusura del gap di competenze in Emea, con il 68% dei leader IT che cita l'elevato costo di assunzione e formazione come ostacolo principale e il 65% che indica la mancanza di candidati qualificati sul mercato. Ma il problema va oltre il recruiting: la ricerca mostra come il divario di competenze in cybersecurity non sia limitato ai ruoli tecnici, ma si estenda alle funzioni operative, di leadership e di compliance. Questa carenza sta minando sia la resilienza quotidiana che la pianificazione strategica a lungo termine.
Un altro aspetto evidenziato dalla ricerca è quello del paradosso del talento, dovuto al fatto che più tecnologia richiede anche più intervento umano, in quanto il progresso delle tecnologie avanzate, come l’AI, non elimina il bisogno di talenti umani nella cybersecurity, ma lo trasforma: le competenze richieste si spostano su pensiero strategico, problem solving complesso e gestione dei rischi. Tuttavia, la domanda di esperti supera l’offerta: il 76% delle aziende segnala un gap nelle competenze di cybersecurity e il 46% denuncia una carenza di leadership strategica, in particolare nella governance e pianificazione.
Ma la cybersecurity non è più solo una sfida per il personale quanto una priorità strategica. Mentre le aziende accelerano la trasformazione digitale, il crescente gap di competenze in cybersecurity sta minando la fiducia nella loro capacità di innovare in sicurezza. Non si tratta solo di una questione di talenti, ma una minaccia alla crescita a lungo termine.
“La risposta non è semplicemente assumere più persone o utilizzare più strumenti: serve un cambiamento fondamentale nel modo in cui le organizzazioni pensano alla sicurezza, passando da una difesa reattiva a una progettazione proattiva. Le organizzazioni che guideranno la prossima era sono quelle che allineano talenti strategici con tecnologia intelligente e partnership affidabili. È questa combinazione che costruisce la resilienza necessaria per crescere, adattarsi e restare avanti”, commenta Piero Marrazzo, Country manager Italia di Insight (ritratto nella foto di apertura).