Poche imprese gestiscono direttamente le piattaforme che fanno circolare i loro dati, spiega Nextcloud, e questo non depone bene quando si tratta di sovranità digitale
Autore: Redazione ImpresaCity
L'Italia nel suo complesso non sembra avere un grande rapporto con i temi della sovranità digitale. Quantomeno, questa è la conclusione che la software house open source Nextcloud ha tirato dopo aver condotto una analisi sull'uso di soluzioni self-hosted in circa 50 nazioni. Da questa analisi ne ha tratto il suo Digital Sovereignty Index (DSI): un indicatore - piuttosto qualitativo, a dire il vero - dell'interesse degli utenti verso soluzioni gestite in proprio rispetto a controparti in cloud.
Per calcolare il DSI di ogni nazione esaminata, Nextcloud ha "scandagliato" i suoi server (complessivamente ne ha analizzati oltre 7,2 milioni) alla ricerca di installazioni di una cinquantina delle più popolari soluzioni per l’hosting di file, la collaborazione, il groupware, la comunicazione, il project management. Il numero di implementazioni per 100.000 cittadini di ogni nazione è stato rapportato a quello delle altre e così normalizzato in un numero compreso tra 0 e 100: appunto, il DSI.
Il DSI quindi "non è una misura assoluta della sovranità", ammette Nextcloud. E infatti il collegamento tra la propensione a usare soluzioni software self-hosted e una piena consapevolezza dei temi della sovranità digitale è probabile, ma non certo garantito. Ma secondo la software house, il DSI rappresenta comunque "una forte indicazione delle scelte che una società compie in merito ai propri dati". Con il merito di essere onnicomprensivo, perché i server esaminati appartengono tanto alla PA quanto alle piccole e medie imprese e agli utenti privati. Anzi, siccome i server di PMI e privati sono ovviamente molti di più di quelli delle grandi organizzazioni, il DSI è - sempre secondo Nextcloud - rappresentativo di come si muove una nazione in generale.
Da questo punto di vista l'Italia, con un DSI pari a 6,5, si colloca significativamente al di sotto della media UE di 16,3. La Finlandia è la nazione europea più "virtuosa", con un DSI pari a 64,5 ed è seguita dalla Germania (53,8) e dall'Olanda (36,3). Francia (25,1), Svizzera (23,3) e Austria (20,2) sono in ritardo rispetto ai Paesi leader.
I paesi baltici, noti per i loro progressi avanzati nei servizi di e-government, sono sorprendentemente appena sopra la media UE in termini di sovranità digitale: la Lettonia ha un DSI pari a 16,6 e precede Estonia (18,4) e Lituania (16,1). Tra le altre maggiori nazioni UE, Belgio (con un DSI di 7,1), Spagna (7,0), Danimarca (6,5), Italia (6,5) e Norvegia (6,3) sono in ulteriore ritardo. Le nazioni europee più in coda sono Grecia (DSI pari a 4,8) e Portogallo (4,25).